Il nome di Richard Phillips lo troviamo in tutte le notizie dal 2009. Parliamo di un uomo, un comandante di una nave mercantile che ha compiuto un gesto eroico dopo essere stato attaccato e sequestrato da dei pirati. Stiamo parlando del fatto accaduto contro alla Maersk Alabama. Scopriamo insieme se la nave è stata veramente dirottata.
La risposta a questa domanda è semplice: si, è accaduto veramente. Per scoprire cosa sia successo dobbiamo tornare indietro negli anni fino ad arrivare all’8 di aprile del 2009. In quel tempo, Richard Phillips era un comandante della Marina e insieme al suo equipaggio composto da 20 persone vengono chiamati per una missione umanitaria.
Avrebbero dovuto operare per conto del Programma Alimentare Mondiale e avrebbero dovuto trasportare circa 17 mila tonnellate di merce in direzione dei paesi del Terzo Mondo. Per la precisione la destinazione era a partire da Salalah, in Oman, fino al Mombasa, che si trova in Kenya. La nave era giunta a circa 240 miglia dalla costa della Somalia ed era il giorno dell’8 di aprile. Quattro pirati somali attacca la nave mercantile.
Riescono infatti a salire armati di AK – 47 e sequestrano il comandante, mentre gli altri membri riescono a nascondersi nelle sale macchine. Inoltre, l’equipaggio era riuscito ad avere un ostaggio identificato come Abduwali Muse. Ci impiegarono 12 ore per negoziare: loro avrebbero rilasciato il pirata in ostaggio, mentre loro il capitano. Tuttavia, non mantennero la parola e mentre Muse raggiunse gli altri, Phillips venne portato in una lancia di salvataggio per raggiungere la Somalia. Qui, si sarebbero dovuti rifugiare e chiesero un riscatto di 10 milioni di dollari.
Frank Castellano, comandante del Cacciatorpendiniere USS Bainbridge, venne a conoscenza dell’accaduto e decise di raggiungere la Maersk Alabama. La nave venne dirottata a Mombasa e il capitano Castellano ricevette un comunicato da parte del Presidente Obama in cui gli chiese di raggiungere un accordo in maniera del tutto pacifica al fine di salvare l’ostaggio.
Arriviamo così al 10 di aprile, in serata, quando il comandante Phillips cerca in tutti i modi di fuggire, ma venne raggiunto dagli assalitori ancora armati e sotto minaccia venne ricondotto a bordo della nave. L’11 di aprile, Muse venne condotto a bordo della Bainbridge per procedere con la negoziazione con le autorità.
Infine, il 12 di aprile (dopo ben quattro giorni di possibili accordi), i tiratori scelti spararono contro la nave abbattendo i tre pirati rimasti e salvando il comandante Richard Phillips. Castellano raccontò che era stato costretto ad aprire il fuoco poiché il capitano aveva puntato alla testa un’arma da fuoco e di conseguenza la sua vita era in pericolo.
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