Le prossime festività potrebbero sorprendere milioni di italiani con uno scenario tipicamente invernale, ma non ovunque allo stesso modo.
Il conto alla rovescia per il Natale è iniziato e, insieme alle luci e alle decorazioni, cresce anche l’attenzione verso il tempo che accompagnerà le festività. Quest’anno l’atmosfera sembra voler richiamare un inverno d’altri tempi, con temperature in calo e la concreta possibilità di vedere la neve imbiancare le montagne. Un’evoluzione che non arriva all’improvviso, ma che da giorni trova conferme sempre più solide nelle analisi degli esperti.
L’idea di un Natale dal sapore autenticamente invernale sta prendendo forma grazie ai modelli previsionali, che delineano uno scenario dinamico e tutt’altro che mite. Il freddo, già presente su alcune zone del Paese, è destinato a intensificarsi proprio nei giorni clou delle festività, cambiando il volto di molte regioni e influenzando spostamenti, viaggi e programmi all’aperto.
Neve e gelo: cosa indicano le previsioni di Mario Giuliacci
A fare chiarezza sull’evoluzione meteo è il colonnello Mario Giuliacci, che da tempo aveva anticipato un ritorno deciso dell’inverno e che ora vede le sue previsioni confermate. Secondo l’esperto, la neve sarà una delle grandi protagoniste del periodo natalizio e arriverà seguendo una tempistica ben definita.
Una prima fase è attesa tra martedì e mercoledì, quando le Alpi centro-occidentali saranno interessate da nevicate oltre i mille metri. Si tratterà di un primo segnale, un assaggio di ciò che accadrà nei giorni successivi. La fase più significativa, però, prenderà corpo tra domenica 21 e mercoledì 24 dicembre, proprio alla vigilia di Natale. In questo intervallo, le precipitazioni nevose diventeranno più diffuse e persistenti su gran parte dell’arco alpino, con la neve capace di scendere fino a quote comprese tra gli 800 e i 1000 metri.
Anche l’Appennino sarà coinvolto, seppur in modo più marginale. Qualche fiocco potrebbe cadere lungo l’intera dorsale, dal nord al sud, ma a quote più elevate, intorno ai 1300-1500 metri. Uno scenario che restituisce l’immagine di un Natale dal volto invernale soprattutto in montagna, mentre le aree di pianura dovranno fare i conti più con il freddo che con la neve.

Sul fronte delle temperature, il calo è già evidente al Centro-Nord, dove le minime restano stabilmente sotto i cinque gradi. Tuttavia, secondo Giuliacci, il momento più freddo è atteso tra il 23 e il 25 dicembre. In questi giorni l’irruzione gelida coinvolgerà anche le regioni meridionali, portando un abbassamento sensibile dei valori termici su gran parte della Penisola.
A completare il quadro ci saranno anche le piogge, che accompagneranno questa fase instabile. Una prima parentesi perturbata è prevista attorno a metà settimana, mentre tra il 20 e il 24 dicembre le precipitazioni diventeranno più frequenti e diffuse, con un’attenzione particolare alle regioni tirreniche.
In sintesi, le festività natalizie si prospettano fredde, movimentate e decisamente invernali. Un Natale “al gelo” che conferma la linea tracciata da Mario Giuliacci e che potrebbe riportare, almeno per qualche giorno, l’inverno al centro della scena.
