Luci e tenebre. Lo spettacolo pirotecnico del Napoli in campo, che demolisce qualsiasi avversario e siede al tavolo dei grandi col carattere di un veterano. Il buio del contorno, di una città devastata dalla ferocia delle frange più violente del tifo. In corsivo, perché la violenza di ieri, di chi vuole spazzar via millenni di storia, nulla a che fare con il sostegno incondizionato di chi va, scarpetta al collo e figlioletto sulle spalle, a sostenere i propri beniamini.

Quest’oggi sono arrivati, probabilmente, i capitoli di coda della vicenda. I tifosi tedeschi sono stati tutti identificati: alcuni a Frosinone, altri a Salerno. Quest’oggi in città oltre trecento ultras dell’Eintracht Francoforte erano alla Questura per comunicare agli uffici le proprie generalità. Sono 470 gli ultrà tedeschi che dagli alberghi sono stati condotti negli uffici di polizia.

Un centinaio sono stati accompagnati in questura a Frosinone e trattenuti per l’identificazione. Questi, imbarcati a Fiumicino, hanno già lasciato il Paese. Poi ci sono altri trecento in questura a Salerno. Sono stati condotti nei pressi dello stadio Arechi, in uffici dei Carabinieri e della Guardia di Finanza per procedere all’identificazione. I tifosi dell’Eintracht sono arrivati, dopo la partenza dall’hotel Continental di Napoli, a bordo di bus di linea con un elicottero della Polizia che ha sorvolato dall’alto il percorso. Modificata, durante il passaggio dei bus, la viabilità nella zona di via Allende, quella che conduce proprio allo stadio Arechi di Salerno.

In questa vicenda, oltre ai civili, c’è da tenere in considerazione la salute di chi deve garantire l’ordine pubblico, messa a repentaglio dalla violenza di chi con il calcio non ha nulla a che vedere. Vietare le trasferte, si è visto, non funziona. La Lega si è schierata al fianco del Ministro Piantedosi: “Che sia il governo tedesco a pagare i danni”, dicono fonti del Carroccio. Propaganda.