Positano diviene un luogo cardine per l’arte contemporanea internazionale con la Mostra, inaugurata oggi e in esposizione fino al 31 ottobre , “The Female Sculpture, Symbol of Freedom” in piazza Flavio Gioia, con le artiste Mariela Garibay, Isabella Miramontes e Rabarama.

La Mostra è organizzata da Italian Fine Art Gallery, di Maria Mucciolo.

L’esposizione ha un filo conduttore sotteso: ancora oggi le donne non hanno preso interamente consapevolezza dell’importanza di amare sé stesse per realizzarsi completamente come persona.

Quest’alleanza in nome della bellezza e dell’autodeterminazione farà il giro del mondo, grazie a una Photo Challenge attraverso la quale si inviterà i visitatori a scattare foto delle tre opere – o una panoramica, secondo l’estro fotografico e l’interpretazione di chi scatta – pubblicandole poi su Instagram e taggando la pagina Instagram “LiberArt_Challenge_Positano” in una sfida che avrà un premio simbolico per tutti e alcuni premi concreti per le fotografie più significative, secondo un regolamento che verrà spiegato nel QR Code apposto sui basamenti delle opere.

Grande soddisfazione per l’iniziativa, a cui il Comune di Positano ha deliberato il Patrocinio morale, l’ha espressa il sindaco Giuseppe Guida, ricordando come la sua città abbia “sin dagli anni ’30 del XX secolo, costituito un’enclave di arte contemporanea, in particolare al femminile, caratterizzandosi rispetto all’intera Costiera e accogliendo artisti da tutto il mondo. Memorabili gli anni in cui, a partire dal 1963, Edna Lewis fondò l’Art Workshop, sancendo tale ruolo promozionale dell’Arte“.

Un’iniziativa di grande valore, dunque, non soltanto per la città verticale, ma anche in generale per l’arte contemporanea.

“Oggi, intendiamo riprendere il timone di questa politica culturale territoriale e la Mostra che si apre rappresenta la nostra dichiarazione d’intenti per palesare il nostro orientamento a candidarci come città che fa della cultura uno dei propri punti di forza, in particolare dichiarandoci “libero territorio dell’arte contemporanea”. Una visione che ci viene dal passato e che radicheremo ancor più nei tempi a venire.”