Monica Vitti si è spenta oggi a 90 anni. Da anni l’attrice icona del cinema italiano si era ritirata a vita privata a causa della malattia che l’aveva colpita.

La notizia è stata data dal marito Roberto Russo attraverso Walter Veltroni. Negli ultimi anni, a causa di una malattia degenerativa, non è più apparsa in pubblico ma la sua eredità è rimasta fortissima nel mondo del cinema.

La Vitti ha lavorato con i più grandi: musa di Michelangelo Antonioni, compagna di avventure di Alberto Sordi. Nella sua lunga carriera ha vinto 5 David di Donatello come migliore attrice protagonista (più altri quattro riconoscimenti speciali), 3 Nastri d’Argento, 12 Globi d’oro (di cui due alla carriera) e un Ciak d’oro alla carriera, un Leone d’oro alla carriera a Venezia, un Orso d’argento alla Berlinale, una Cocha de Plata a San Sebastián, una candidatura al premio BAFTA.

Debuttò da ragazzina in La nemica di Dario Niccodemi, poi l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica (dove si diplomò nel ’53), e una breve ma intensa attività teatrale, da Shakespeare a Molière, da Brecht a Sei storie da ridere di Luciano Mondolfo.

Poi arrivò il doppiaggio ed è proprio lì, dalla cabina di regia, mentre Monica stava prestando la sua voce a Dorian Gray ne Il grido che Antonioni disse quella frase destinata a cambiare la sua carriera e la sua vita: “Ha una bella nuca, potrebbe fare del cinema”.

Oggi l’Italia dice addio ad una icona del cinema.