Voleva solo passare una giornata al mare con la sua famiglia ma l’assenza di una passerella adeguata non gli ha consentito di fare il bagno. E’ accaduto nello scorso fine settimana a Minori, dove un 16enne, costretto sulla sedie a rotelle da una patologia, non ha potuto raggiungere il mare.

La passerella che attraversa l’arenile è troppo corta fermandosi a metà dello stesso e per raggiungere l’acqua ci sarebbe bisogno dell’intervento dei genitori che, con l’aiuto di altri bagnanti, sarebbero obbligati a trasportare il giovane in braccio verso il mare. In più il posto riservato al ragazzo e alla sua famiglia, in quarta fila, risulta molto distante dalla riva e questo complica ancora di più le possibilità di spostamento. Una vicenda che denota in maniera chiara che il lavoro fatto sin qui per abbattere le barriere architettoniche non è ancora sufficiente.

Consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera agevole le esperienze anche più semplici, come può essere quella di fare un bagno, deve essere una delle prerogative della società civile.

Il consigliere di minoranza Fulvio Mormile ha condiviso sui social quanto accaduto e nel giro di poche ore sono state decine i messaggi di vicinanza al giovane e alla sua famiglia. «Non possiamo rimanere inermi rispetto a vicende di questo tipo. Questa famiglia ha questo problema dallo scorso anno – sottolinea Mormile – Dopo aver pubblicizzato tanto l’organizzazione delle spiagge e l’abbattimento delle barriere architettoniche, dobbiamo renderci conto che oggi l’arenile di Minori non è praticabile per i disabili. Una società può definirsi civile quando riesce a far integrare i cittadini più deboli».

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