Presentata la richiesta di archiviazioni per il procedimento che vede coinvolto il sindaco di Minori, Andrea Reale, e altri sei indagati per i presunti tesseramenti fantasma al circolo PD di Minori.
Al termine delle indagini preliminari, infatti, l’avvocato Giuseppe Della Monica che difende il primo cittadino del paese costiero e le altre persone coinvolte, ha presentato una memoria difensiva attraverso la quale ha chiesto l’archiviazione del procedimento.
Oltre ad aver informato i cittadini di Minori che si sono iscritti al circolo PD, si legge nel documento, la crescita del numero delle tessere non avrebbe provocato alcun danno e non avrebbe al contempo fornito nessun vantaggio.
La storia risale al 2017 quando Giovanni Proto, consigliere di minoranza del comune di Minori, ha presentato un esposto alla procura di Salerno perchè alcuni concittadini gli avrebbero confessato di essere iscritti al circolo PD senza aver mai firmato alcun documento. Proprio in quei mesi ci fu una importante crescita del numero di adesioni che superò quota 500
. Nel mese di novembre Proto presentò, su richiesta della procura, una lista di nomi, che gli sarebbe stata consegnata dal suo capogruppo Fulvio Mormile, di dieci persone che sarebbero risultate iscritte senza aver mai firmato l’adesione.
Alla luce delle testimonianze raccolte è emerso che nove non avrebbero firmato l’adesione. “Sono stato appassionato sin dalla tenera età della politica. Sono stato tesserato della Democrazia Cristiana, poi del Partito Popolare e negli anni a seguire del Partito Democratico – sottolinea il sindaco Andrea Reale – Mi sono adoperato, come ho fatto anche in passato, per rendere vivace il circolo di Minori. Ho fatto questo per dare un maggiore peso politico non solo al mio paese ma a tutta la Costiera Amalfitana che negli ultimi anni non ha mai avuto una storia partitica. Mi sono limitato a mettere a disposizione dei giovani le mie relazioni amicali“.
Il primo cittadino è fiducioso rispetto alla rapida risoluzione della vicenda. “Siamo tranquilli, speriamo nell’archiviazione e se non dovesse esserci speriamo che si faccia presto luce per mettere la parola fine alla vicenda – conclude Reale – La cosa che ci tengo a sottolineare è che nessuno ha subito un danno da questa storia e altrettanto nessuno ha tratto vantaggio, se non il desiderio di far crescere un circolo e la partecipazione e la dialettica politica. Probabilmente i soliti noti che hanno presentato denuncia vogliono sempre distruggere ciò che di buono viene fatto per il paese“.
Sulla questione è intervenuto anche Fulvio Mormile, capogruppo di Minori Unita, che ha seguito da vicino la vicenda. Il consigliere di minoranza non usa mezzi termini e chiede le dimissioni del sindaco: “Dimissioni e subito per il gravissimo atto compiuto dal sindaco nei confronti del corpo elettorale minorese. Falsificare oltre 400 firme di ignari cittadini per me è un crimine, che certifica il degrado della politica all’ interno della nostra cittadina, un condizionamento che impedisce un voto libero, arrivare fino a violentare la volontà dei singoli, obbligandoli ad iscriversi ad il suo partito – scrive Mormile – Spero che la disonestà non paghi, che la corruzione non paghi spero che questa bruttissima vicenda venga punita ma non dalla magistratura, che in questa vicenda sembra essere distratta, ma dalla sana democrazia e dalle tante persone perbene di cui è costituita la nostra cittadina, compresi quei pochi cittadini che credendo in un idea pulita di politica si sono trovati anche loro malgrado coinvolti in un procedimento penale, che aveva come unico mandante il primo cittadino“.