Saranno convocati un consiglio monotematico ed assemblee pubbliche per discutere del progetto di variante in galleria Maiori-Minori. Ha vinto la linea del dialogo nella riunione dell’assise tenutasi ieri sera nell’Antica Rheginna Minor. Toni forse meno veementi del previsto in una seduta molto partecipata, anche da parte del pubblico, che ha atteso il dibattito dell’ottavo punto all’ordine del giorno, quello relativo alla mozione presentata dal consigliere comunale di minoranza Fulvio Mormile, avente ad oggetto la “discussione sui provvedimenti da avviare” in merito alla progettazione esecutiva del traforo.
Segnali di dialogo tra le parti si erano già visti all’indomani del flash mob di protesta che ha fatto seguito all’avvio delle indagini geognostiche da parte di Anas: lo stesso primo cittadino Andrea Reale già nei giorni scorsi, in una nota diffusa all’indomani della mobilitazione, aveva sottolineato come la galleria, nel caso in cui le verifiche dei tecnici fossero state negative, non sarebbe stata realizzata. Qui i dettagli.
Nel presentare la sua mozione, la cui accettazione nell’ambito dell’ordine del giorno del consiglio era già stata colta come un segnale di apertura, il consigliere Mormile ha evidenziato come fosse necessario superare la linea del “muro contro muro” valutando tutte le ipotesi progettuali e aprendo un tavolo di confronto diretto con l’architetto Nugnes: “Apriamo un tavolo di confronto, da un punto di vista politico anche sovracomunale metto a disposizione il know how che hanno anche i nostri partiti per trovare una soluzione concordata e diversa – ha commentato il rappresentante consiliare di Minori Unita, tra i principali oppositori alla costruzione della variante – So benissimo che il muro contro muro non porta mai a nulla così come sia difficile trovare una soluzione alternativa“.
Dalle prime ipotesi progettuali, alle proteste del 2020, alla sensibilizzazione degli enti sovracomunali e della Commissione Europea, sino alla procedura aperta dinnanzi al difensore civico ed al complesso percorso per il referendum: Mormile ha ripercorso i punti del lungo iter che ha visto una parte della popolazione minorese contrapporsi alla costruzione del traforo a fronte di numerose perplessità su vari profili, da quello del rischio idrogeologico a quello del rapporto tra costi e benefici.
Senza dimenticare, poi, tra le obiezioni, l’assenza di parcheggi pertinenziali, che qualificherebbe la galleria “come un semplice bypass”, la rimozione della fontana moresca dalla sua storica collocazione e la “perdita” di una parte del Lungomare.
Mozione, quella di Mormile, che se ha suscitato l’interesse della maggioranza e, soprattutto, del Sindaco, dall’altro ha visto le perplessità dell’altra opposizione consiliare, quella del gruppo di Alberto Parascandolo ed Antonio Cioffi, che nel ribadire la sua contrarietà all’opera, aggiunto: “Non va lanciata una scialuppa di salvataggio al sindaco (…) – Terminiamo il consiglio comunale e parliamo senza demagogia del tunnel con i cittadini, senza manifestare la volontà di mettere casacche politiche alla battaglia No Tunnel” criticando, nel metodo e nel merito, la presentazione della mozione del suo collega di minoranza.
A ribadire le ragioni del gruppo di maggioranza “Via Nova” è stato, invece, il consigliere Paolo Russo che, pur accogliendo con favore la linea del dialogo perseguita da Mormile nel presentare la sua mozione, ne ha ricordato la forte contrarietà negli anni precedenti, stigmatizzando, inoltre, l’odio social manifestato nei confronti del primo cittadino durante le fasi in cui la protesta ha raggiunto il suo apice.
Quella di Russo, tra quelle che hanno partecipato al dibattito, è stata la voce probabilmente più favorevole alla costruzione della Galleria, di cui ne ha sottolineato i benefici confutando la tesi dei “38 secondi” di percorrenza risparmiati.
Espressione, secondo le minoranze ed i comitati, degli scarsi benefici in rapporto ai costi sostenuti: “Vanno moltiplicati per tutte le auto che passano per il risparmio ambientale – ha commentato il consigliere di maggioranza, che ha poi rivolto parole di biasimo nei confronti della politicizzazione della vicenda – Tutte le forze politiche hanno preso posizione contro la Galleria per un tornaconto, anche personaggi mai visti in Costiera. Tutti abbiamo il diritto ad avere un’opinione ma tutti hanno il dovere di averla informata”.
Parole, queste, che hanno lanciato un’assist al primo cittadino, che nel suo intervento ha evidenziato l’impegno per ottenere il cospicuo finanziamento dei fondi di sviluppo e coesione (100 mln), durante gli anni del governo Renzi, per il tramite della Regione Campania, in seguito al quale vi fu l’assegnazione dei primi 9 per la Galleria. Che non sarebbe da valutare in quanto tale, ma come funzionale al progetto di “pedonalizzazione della Torricella”.
“Non ho mai pensato che 450 metri di bypass potessero cambiare qualcosa nella viabilità della Costiera Amalfitana – ha commentato Reale – il mio unico scopo era quello di far nascere una passeggiata da Largo Marinai d’Italia a Maiori. Un tunnel dunque a servizio della passeggiata, rifacendo il lungomare per 300 metri con le stesse caratteristiche della passeggiata“.
Alle osservazioni di Mormile che ha ricordato come la paternità ideale dell’opera non fosse da attribuire a Reale, il Sindaco, nel ribadire la sua piena responsabilità sull’attuale progetto, ha risposto: “Sono il più preoccupato di tutti, sono io che ho proposto quest’opera“.
Da qui, dunque, la sottoposizione di prescrizioni all’Anas, presentate non solo dal Comune, ma anche dal Mibac e dal Ministero per la Transizione Ecologica: anche gli stessi rendering non sarebbero riusciti a fare piena chiarezza sullo sbocco della galleria e sulla porzione di lungomare che andrebbe effettivamente “persa”. Sulla prima ipotesi di variante, giudicata meno invasiva, è emerso, inoltre, un approccio positivo al dialogo anche da parte dello stesso Mormile.
Le analisi geognostiche iniziate due settimane fa, dunque, sarebbero proprio atte a verificare la fattibilità dell’opera e, secondo il primo cittadino, non darebbero per scontata la sua realizzazione.
“Ribadisco, il più preoccupato sono io – ha aggiunto Reale – Sono attualmente in corso verifiche geognostiche sia sulla parte della Galleria che della Torricella, che della Grotta dell’Annunziata. Se gli studi idrogeologici sono negativi non si fa nulla. Sarà compito dell’Avvocatura e dell’Acamir discutere con la ditta appaltatrice“. Il Sindaco ha, inoltre, ricordato che “il progetto sarà bocciato anche se non rispetterà le prescrizioni” pur restando “convinto” della sua validità sia ambientale che economica.
Mormile in chiusura del consiglio, ha respinto le accuse di politicizzazione: “La politica fatta per bene ha l’obbligo di dare delle risposte“, ha aggiunto, ricordando come sia necessario dare sicurezza soprattutto agli abitanti di Torre, particolarmente preoccupati. A tal proposito, l’architetto Nugnes dovrebbe essere chiamato ad un confronto nel più breve lasso di tempo possibile.
Più netta la posizione di Cioffi: “Sebbene non mi esimerò dal partecipare, le firme (quelle raccolte per chiedere la convocazone del referendum, ndr) sono da considerare contro qualsiasi variante”. Il consigliere di Minori per Tutti ha sottolineato, inoltre, come sia necessaria una “variazione del regolamento” essendo ormai superata “ogni tempistica” necessaria per il suo svolgimento. Nessuna preclusione da parte di Reale anche all’ipotesi di consultazione referendaria.