Si consolida ulteriormente la proposta di Tommaso Santaniello, che dall’anno scorso guida la brigata dell’Hotel Marincanto a Positano. L’anno scorso, periodo di rodaggio, ha iniziato a farsi strada nel mare magno della ristorazione della città verticale, che ondeggia tra indirizzi super-turistici, (pochi) locali ispirati alla tradizione e tante piacevoli esperienze di alta fascia.
La location è indubbiamente, quella delle grandi occasioni, ma leggermente defilata e meno nota rispetto agli indirizzi più mainstream una terrazza protesa sul mare della città della verticalità per eccellenza. Un senso, quest’ultimo, che ben si coglie anche percorrendo i 250 scalini che conducono dritti, tra la fitta vegetazione mediterranea, alla spiaggia Grande, proprio dinnanzi al Music On The Rocks, discoteca che ha fatto la storia del bynight in Costiera Amalfitana e non solo.
Dal fil rouge della degustazione estiva ben emergono i tratti distintivi di Santaniello, reduce da varie esperienze in Costiera: l’Oriente è l’indubbio protagonista, ma con una certa parsimonia.
Un percorso ben espresso anche dal percorso degustativo proposto: mousse salata di formaggio di bufala, parmigiana di zucchine con fonduta di Monaco, chiacchiera salata con mantecato di spigola e gelèe di salsa ponzu. Più deciso il gusto della focaccia ad alta idratazione con salume di manzo e stracciata di bufala.
Si entra nel vivo e si parte all’insegna della leggerezza, con lo scampo crudo con maionese di alghe, chutney di limone, polvere d’ erbe aromatiche, crema giapponese, e bisque di scampo sferificata.
Seguito a ruota da un leggero e gustoso baccalà in oliocottura insieme al suo pil-pil con maionese di sedano, crunble al basilico, cialdina alle alghe e pomodoro speciale (dry, semidry e fresco).
Gli gnocchi di pezzogna e bufala sono l’indubbio piatto signature del percorso.
Si ritorna, poi, alla classicità con lo spaghetto all’acqua di pomodoro con pomodoro semidry, sgombro affumicato.
Intenso e piacevole il connubio espresso nel rombo con cipolla rossa e glassa al cocco: un piatto che, con il suo binomio tra dolcezza e leggera acidità, viene incontro ai gusti di una clientela che, come in tutta la città verticale, è in prevalenza internazionale.
Il congedo da un’esperienza non scontata e comunque fuori dai classici circuiti costernai – e anche per questo decisamente apprezzabile – è affidato a mousse al limone e alla liquirizia, ette veli e panna cotta al mirtillo con crema alle pere e biscotto alle mandorle.