Sospensione cautelare degli effetti dell’ordinanza 9/2024 con cui il Comune di Amalfi ha disposto il rilascio dell’area demaniale marittima che ospita lo storico stabilimento balneare Marina Grande. È quanto stabilito ieri dalla Terza Sezione Salernitana del Tar presieduta dal magistrato Pierluigi Russo, nel decreto numero 304 del 2024.
Accolta, dunque, l’istanza della società proprietaria dello storico lido e ristorante amalfitano, che aveva presentato al Tribunale ricorso nei confronti dell’ordinanza di Palazzo di Città dello scorso 9 Febbraio intimando la consegna dei beni e revoca della concessione demaniale, corredandolo con l’istanza di sospensione cautelare dei suoi effetti.
Sussiste, infatti, per il Presidente del Tar, una motivazione grave, il c.d. periculum in mora, tale da indurre a disporre la sospensione cautelare “fino alla pubblicazione dell’esito della camera di consiglio del 9 aprile 2024, fermi restando gli effetti degli altri provvedimenti impugnati e con espressa
inibitoria di ogni attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande“.
Il dispositivo con cui il Comune di Amalfi ha ordinato la consegna del bene (gli accessi erano previsti nella giornata odierna per il Marina Grande mentre hanno avuto luogo il 22 Febbraio per gli stabilimenti adiacenti, Silver Moon e Stella Maris, anch’essi destinatari di analoghi provvedimenti) ha fatto seguito alla sentenza del Consiglio di Stato dello scorso Aprile con cui per la presenza di presunti abusi edilizi aveva ordinato la demolizione degli stessi ed il ripristino dello stato dei luoghi.
Dispositivo, questo, in seguito al quale Palazzo di Città aveva, poi, nello scorso 9 Febbraio, emanato l’ordinanza di revoca della concessione demaniale intimando la consegna dei beni presenti nell’area.
I titolari della struttura, tuttavia, puntano a preservare la sopravvivenza dell’attività, e sperano nell’esito positivo della camera di consiglio.
La vicenda aveva avuto inizio nel 2014, quando furono emanate le rispettive ordinanze di demolizione delle strutture da parte dell’ente municipale. In un primo momento il Tribunale Amministrativo della Campania dispose la sospensione cautelare delle stesse. Tre anni dopo la decisione di merito e, infine, il respingimento del ricorso presentato dalla società al Consiglio di Stato.
“Confidiamo nel corso della giustizia, certamente si apre uno spiraglio – il commento del titolare del Marina Grande Gianpaolo Esposito – Da parte dell’ente comunale abbiamo notato un accanimento nei confronti di una struttura storica, che esiste da più di cento anni. Ma speriamo in una rapida risoluzione della vicenda: siamo stati costretti a cancellare numerose prenotazioni già in essere, situazione che ci cagiona anche un danno economico non indifferente“.
Secondo Esposito, infatti, “non ci sarebbe una connessione tra le sentenze di Tar e Consiglio di Stato e l’ordinanza del Comune di Amalfi: le irregolarità contestate non giustificano tutto ciò. Abbiamo avuto sempre tutti contro, nonostante avessimo ottenuto l’autorizzazione paesaggistica in seguito ad una controversia con la Soprintendenza conclusasi nel 1992. In più abbiamo anche una licenza non stagionale, ma per 365 giorni l’anno per esercitare le attività di somministrazione e di ristorazione, che è un patrimonio storico non indifferente nella nostra città. Mi corre l’obbligo di ringraziare l’avvocato Brescia Morra per l’attenzione che sta riservando alla nostra vicenda, mi auguro che le cose possano presto cambiare”.