Grande partecipazione, da parte dei comuni della Costiera Amalfitana, alla marcia per la Pace organizzata a Napoli su iniziativa della Regione Campania.
Una manifestazione, quella di stamattina, che la cui organizzazione non è stata immune da polemiche e controversie, ma che, per via del forte coinvolgimento delle amministrazioni locali e delle istituzioni scolastiche, ha avuto un notevole seguito.

La Divina non è stata a guardare: nutrite sono state le delegazioni giunte da varie realtà del territorio al corteo napoletano di questa mattina.
In particolare, sono state Ravello e Scala a diffondere la testimonianza della partecipazione della loro delegazione istituzionale alla manifestazione.

“Ci uniamo all’appello degli organizzatori, agli slogan delle migliaia di persone scese oggi in piazza e alle scritte pacifiste sulle centinaia di bandiere arcobaleno che sventolano stamattina – ha commentato il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier (in foto, tra gli altri, insieme al primo cittadino di Agerola Tommaso Naclerio, ndr) – Le armi non sono una soluzione. I combattimenti devono fermarsi e bisogna riprendere il dialogo. Con la nostra presenza vogliamo che la voce della Campania si alzi, forte e chiara, contro questo conflitto che sta seminando distruzione, dolore e morte nella martoriata Ucraina, mettendo in pericolo anche la stabilità internazionale”.
Soddisfazione per la riuscita dell’evento è stata espressa anche dal sindaco di Scala, nonchè presidente protempore della Conferenza dei Sindaci della Costa d’Amalfi Luigi Mansi.
Ma presenti all’iniziativa, conclusasi in Piazza Plebiscito, con un momento di partecipazione pubblica condotto da Veronica Maya, tra gli altri, erano anche il sindaco di Minori Andrea Reale ed il primo cittadino di Cetara Fortunato Della Monica.

“Da Napoli ci sono due messaggi che si intrecciano – ha affermato il presidente della Regione Vincenzo De Luca a margine della manifestazione – Il Mediterraneo significa multilateralismo e multiculturalismo e apertura ai popoli, alle culture e alle religioni. Giovani significa futuro, siamo la regione più giovane di Italia, vedete quante migliaia di ragazzi in questa piazza che è per loro perché per loro dobbiamo arrivare al cessate il fuoco e svegliare l’Italia, l’Europa dal sonno della ragione“.
