A oltre un anno dal tragico incidente avvenuto il 14 agosto 2023 tra Cetara ed Erchie che è costato la vita a Manuel Cientanni, la Procura ha richiesto l’archiviazione delle accuse nei confronti dei due amici presenti sull’imbarcazione e del noleggiatore. La famiglia, rappresentata dall’avvocato Saverio Citera, si oppone.

La dinamica dell’incidente

Il giovane chef, impiegato presso la Lega Navale di Salerno, aveva noleggiato un’imbarcazione insieme a due amici per una gita in mare. Secondo le ricostruzioni, Manuel Cientanni sarebbe caduto in mare dopo che la barca, affrontando male un’onda, avrebbe subito un contraccolpo. Seduto sul bordo, il 29enne avrebbe perso l’equilibrio, colpendo violentemente la testa contro il fianco dell’imbarcazione. L’autopsia ha rilevato una frattura del cranio e un taglio all’arteria brachiale, lesioni che si sono rivelate fatali.

Alla guida del natante, un’imbarcazione da 40 cavalli, sembra ci fosse un ragazzo di 19 anni. Secondo alcune ipotesi, si alternava al timone con il cittadino russo trentatreenne, residente a Battipaglia. Le indagini hanno suggerito che la scarsa esperienza nella gestione delle onde possa aver causato l’incidente.

Le accuse e la richiesta di archiviazione

La Procura aveva inizialmente contestato ai due amici e al noleggiatore accuse gravi: omicidio colposo, distruzione di cadavere e omissione di soccorso. Le indagini condotte, tra cui le perizie medico-legali e informatiche, hanno portato il sostituto procuratore Morris Saba a presentare una richiesta di archiviazione.

Secondo la ricostruzione ufficiale, l’incidente sarebbe stato frutto di una tragica fatalità, senza responsabilità dirette degli indagati. L’ultima parola spetta ora al giudice dell’udienza preliminare, Marilena Albarano, che dovrà decidere se accogliere la richiesta della Procura o disporre ulteriori indagini, come richiesto dalla famiglia di Manuel.

La famiglia cerca giustizia

Le operazioni di ricerca sono iniziate subito dopo l’incidente, il pomeriggio del 14 agosto. Hanno coinvolto elicotteri, motovedette e squadre di sommozzatori. Nonostante gli sforzi, il corpo di Manuel Cientanni è stato ritrovato solo dopo 48 giorni, nei primi di ottobre, a circa un miglio dalla costa di Erchie. Il cadavere, in avanzato stato di decomposizione, si trovava probabilmente incastrato tra scogli e alghe prima di riemergere.

L’avvocato della famiglia ha depositato una perizia di parte firmata dal dottor Fernando Chiumiento, che punta a chiarire eventuali responsabilità degli amici presenti in barca. Tra gli elementi analizzati figura anche il contenuto di alcune storie pubblicate su Instagram pochi minuti prima del tragico incidente.