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Maiori, morì con polmonite mai diagnosticata: caso riaperto per condotta negligente

Castiglione

Aperta un’inchiesta che coinvolge operatori sanitari della Costiera. Il caso del 2020 riguarda una donna di Maiori, poi deceduta a seguito di una patologia polmonare mai diagnosticata nonostante le evidenze di laboratorio. Il gip ha infatti rigettato la richiesta di archiviazione: ordinati ulteriori accertamenti investigativi.

Una vicenda che ha scosso la Costiera Amalfitana, per una donna 73enne deceduta nell’ottobre 2020 a seguito di una patologia polmonare mai diagnosticata, andata avanti per mesi fino alla morte. A riprendere la vicenda è la giornalista Petronilla Carillo su Il Mattino.

Dalle denunce, come scrive il gip Giandomenico D’Agostino, si sarebbero evidenziate «Condotte negligenti nella gestione della paziente sia a carico degli operatori del pronto soccorso, in quanto l’hanno dimessa contro la volontà dei familiari e senza procedere ad ulteriori accertamenti che il caso avrebbe richiesto».

Ciononostante, la Procura di Salerno aveva chiesto l’archiviazione per i quattro indagati, operatori sanitari della clinica dove – dopo le dimissioni dal pronto soccorso dell’ospedale Costa d’ Amalfi di Castiglione di Ravello – era stata ricoverata e dove, dopo due giorni dal suo arrivo, è morta per il rapido precipitare delle proprie condizioni di salute.

Contro la richiesta della Procura si è opposta la famiglia della donna, originaria di Maiori. All’evidenza del tribunale di Salerno è stata infatti presentata un’articolata memoria difensiva di trenta pagine, a cura dell’avvocato Vincenzo Rispoli. La serie di prove avrebbero così convinto il gip non soltanto a rigettare la richiesta di archiviazione ma anche ad ordinare ulteriori accertamenti investigativi.

L’indagine, dunque, potrebbe estendersi agli operatori del pronto soccorso dell’ospedale della Costiera ed anche al medico di base della paziente.

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