Maiori. Un’operazione di disinfezione della spiaggia sita nei pressi del Porto, adiacente al tratto di litorale – quest’ultimo, non riservato alla fruizione da parte dei bagnanti – sottoposto a sequestro preventivo da parte dell’autorità giudiziaria nello scorso giugno. E’ quanto affidato ad una ditta di Roccapiemonte da parte del Comune con un’apposita determina dello scorso 15 Luglio, firmata dal Responsabile dell’Area Tecnica – Urbanistica e del Demanio Marittimo.
Una situazione, quest’ultima, giustificata dalla finalità di “salvaguardare le normali condizioni igienico-sanitarie sul territorio comunale”.
La vicenda
Con ordinanza sindacale n. 38 dello scorso 22 Giugno, in seguito a sequestro preventivo eseguito dall’autorità giudiziaria, è stata disposta l’interdizione al pubblico accesso, transito e fruibilità del tratto di arenile denominato San Francesco sito in ambito portuale, individuato catastalmente al foglio 7 del Comune di Maiori su parte della p.lla 834;
Nei giorni successivi, erano state eseguite indagini batteriologiche sui campioni di materiale prelevato dal su indicato tratto di arenile contiguo al porto di Maiori: queste avevano evidenziato, come tra l’altro comunicato dall’Autorità procedente, la concentrazione di batteri giudicati “pericolosi per la salute umana con serio rischio epidemiologico”. Il tratto di arenile interdetto – occorre ricordarlo – non era, tuttavia, destinato alla balneazione.
Tuttavia, in via precauzionale, il primo cittadino Antonio Capone, con l’ordinanza n. 41, aveva disposto “…di estendere, per le motivazioni già esplicitate nella precedente ordinanza sindacale n. 38/2024, l’interdizione, l’accesso, il transito e la fruibilità anche all’adiacente spiaggia libera a confine tra l’arenile oggetto di sequestro e lo stabilimento denominato S. Francesco…”;
Il 27 Giugno l’Arpa Campania, su richiesta del Comune di Maiori, aveva proceduto ad effettuare un sopralluogo ed operazioni di campionamento lungo il tratto di arenile in questione.