Il comitato promotore del referendum abrogativo per quanto concerne il depuratore di Maiori e la galleria Maiori-Minori ha inviato una missiva al sindaco Antonio Capone.
L’obiettivo è quello di chiedere al primo cittadino e al Consiglio Comunale che i cittadini abbiano la possibilità di esprimersi su due opere molto discusse e dibattute.
Di seguito la missiva di Mario Civale, già sindaco di Maiori e coordinatotore del neonato comitato.
L’amore per il mio paese mi ha spinto alla mia età a fare parte del comitato promotore del Referendum abrogativo con l’incarico di coordinatore, al fine di chiedere al Consiglio comunale di attivare le procedure amministrative previste dallo Statuto e dal Regolamento per indire il referendum abrogativo di due progetti di interesse generale per tutta la Comunità.
Il nostro Statuto, come Lei ben sa, prevede che i soggetti promotori possano essere il 13% degli elettori o lo stesso Consiglio comunale con una maggioranza qualificata dei due terzi dei consiglieri assegnati al Comune.
Ora conoscendo le sue preoccupazioni, i suoi desideri, le sue aspirazioni unitamente a quelli di molti dei suoi collaboratori sarebbe veramente auspicabile che sia lo stesso Consiglio comunale che rappresenta la totalità degli elettori a sottoporre al giudizio referendario le due progettazioni di opere tanto delicate per il futuro di Maiori e chiederne cosi l’assenso o il dissenso come, fra l’altro, spesso ha dichiarato.
Qualcuno mi fa notare che questo è un pio desiderio se non addirittura un sogno, ma io, da sognatore incallito, voglio continuare a credere che il Consiglio comunale, nella sua interezza, ha a cuore il futuro di questo splendido paese.
Confido, pertanto, nell’accoglimento di questo mio accorato appello e auspico che il Consiglio possa, in tempi brevi, rendersi direttamente promotore del referendum abrogativo, così come previsto dallo Statuto, e deliberare l’avvio della procedura