“Tariffe raddoppiate in pochi anni. Poco dialogo e tanti dubbi irrisolti“. Sono tanti e diversi gli interrogativi che ruotano intorno alla querelle ambulanti e comune di Maiori. Focus è il Carnevale, celebrato in grande stile con la sfilata dei carri allegorici. Saranno però poche unità le bancarelle che costelleranno il lungomare cittadino.
Più di quattrocento euro per cinque giorni in uno stand grande appena dodici metri quadrati. Sul lungomare di Maiori il prezzo è praticamente raddoppiato rispetto allo stesso periodo di qualche anno fa. E così è montata la protesta da parte del Comitato Fieristi Campania, il cui rappresentante, Giuseppe Pinto, ha descritto con un pizzico di rammarico la situazione.
“Saranno presenti pochi stand. La categoria ha perso un’opportunità di lavoro“. A febbraio dello scorso anno la medesima querelle. Il covid19 procurò il riposizionamento in calendario da febbraio a maggio della manifestazione. Il comitato fieristi, assente per garantire il rispetto delle normative pandemiche, non fu presente alla rassegna in inverno. Ma, a maggio – con il calo dell’incidenza – gli ambulanti furono comunque tagliati fuori.
“Non capiamo perché in altre parti d’Italia – a Ladispoli, NdR – l’ente sia andato incontro alle esigenze della categoria abbassando notevolmente la tariffa per l’occupazione del suolo pubblico. A Salerno il comune ha tagliato i costi del 50%: l’assessore, vista la legge regionale, è venuto incontro agli ambulanti. Perché accade il contrario a Maiori?“
Giuseppe Pinto chiede nuovamente dialogo all’ente, chiarendo però la posizione della categoria. Che, purtroppo, diserterà quasi in toto il Carnevale. Sul nostro portale abbiamo già raccolto importanti punti della vicenda: leggi qui l’approfondimento.
