Il Muds a Maiori non serve“. A distanza di pochi mesi dalla stagione estiva torna attuale il tema delle depurazioni nei comuni della Divina. A margine della sentenza che ha assolto il sindaco Antonio Capone torna insistente a far sentire la propria voce il comitato locale Tuteliamo la Costiera Amalfitana. “Questa sentenza sancisce un fatto inequivocabile: l’impianto di Maiori funziona“.

Il fatto non sussiste. Termina con l’assoluzione il procedimento giudiziario, durato quasi sei anni, che ha riguardato i depuratori della Costiera Amalfitana. In particolare, quello di Maiori, che ha portato a un’escalation di sequestri tra il 2016 ed il 2017. Per approfondire la notizia leggi il nostro articolo qui.

L’intero sistema di sversamento in mare finì nel mirino degli investigatori e al centro di una vicenda giudiziaria. Oggi il fatto non sussiste ed è giunta, dunque, l’assoluzione per buona parte degli indagati.

Una vicenda che ha riportato alla cronaca la questione Muds nel territorio. Il comitato Tuteliamo la Costiera Amalfitana ha espresso, tramite una nota stampa, le proprie ragioni sul tema.

Già, perché è stato dimostrato che il trattamento primario di Costa d’Angolo e la condotta sottomarina, insieme, costituiscono un impianto funzionante. A valle della condotta la qualità delle acque è risultata, dai dati forniti dall’Arpac, eccellente.

Il depuratore non serve! L’attuale impianto funziona“, tuona il comitato, preoccupato da un investimento faraonico che andrebbe a sommarsi a un servizio già efficiente.

L’attuale sistema di depurazione biologica, progettato e realizzato inizialmente negli anni ’70 con il consenso dell’intero consiglio comunale, successivamente sostituito, adeguato e aggiornato nel 2012, rappresenta oggi il trattamento consentito dalla normativa europea per agglomerati urbani fino a 150mila abitanti.

Il sistema Muds – testato già in altre realtà d’Italia – proposto dal Coordinamento Cittadino in un recente Consiglio Comunale su richiesta delle opposizioni, apporterebbe un ulteriore miglioramento, in termini di efficienza, a un sistema già funzionante. “Ovviamente la nostra proposta – spiega il comitato – fu respinta dall’attuale maggioranza, ostaggio del sindaco Antonio Capone, ottusamente proteso a danneggiare il proprio paese e i propri concittadini nel sostenere il progetto di depuratore consortile“.

Proseguire sulla strada del progetto consortile è ormai pura follia e spreco di denaro pubblico oltre che un grave rischio incombente sulla città. Va fermato e dovrebbe essere oggetto di verifica da parte della Corte dei conti, anche per tutte le spese già inutilmente sostenute .L’assoluzione perché “il fatto non sussiste” significa, nella sostanza, che l’inquinamento non c’è stato e non c’è quale conseguenza dello sversamento in mare dei reflui di Maiori: gli impianti esistenti assicurano una depurazione a norma di legge“, chiosa il comitato.