Si è spento all’età di 77 anni il prof Giuseppe Cacciatore. Espressione tra le più vivaci della filosofia contemporanea, è stato consigliere della Fondazione Ravello dal 2006 al 2010 e poi dal 2015 al 2018. Il ricordo del sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier.
Salerno piange una delle sue menti più illustri. Se n’è andato ieri il filosofo salernitano Giuseppe Cacciatore. Eminente personalità della cultura italiana, è stato – tra le altre – professore ordinario di Storia della Filosofia presso l’Università degli Studi di Salerno e Presidente della “Società Italiana degli storici della filosofia” dal 2010 al 2013.
L’ateneo salernitano gli conferì, nel 2015, la laurea honoris causa in Scienze Pedagogiche. Nominato Professore Emerito nel 2017, dal 2007 è stato socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei. Uomo di grande cultura e disponibilità alla discussione, fonte continua di stimoli e di suggerimenti per chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, condividere interessi, lavorare con lui.
In due esperienze distinte, dal 2006 al 2010 e poi dal 2015 al 2018, è stato nel Cdi della Fondazione Ravello. “Il Presidente del Cda, il Presidente del Cdi, i Consiglieri, il Direttore generale, il Direttore artistico, il personale tutto della Fondazione Ravello si uniscono al dolore per la scomparsa del professor Giuseppe Cacciatore, consigliere entusiasta ed appassionato dell’ente dal 2006 al 2010 e dal 2015 al 2018“.
Ravello era una sua seconda casa. Il ricordo del sindaco della Città della musica Paolo Vuilleumier:
“La notizia della morte di Giuseppe Cacciatore ha colpito tutti noi e ci rattrista. Un fine intellettuale, un eminente studioso. Ma anche un grande un amico della nostra città, fino a ricoprire l’incarico di componente del consiglio di indirizzo della Fondazione Ravello. Un ruolo svolto con serietà e dedizione, e che ci ha visti in quegli anni lavorare fianco a fianco. Ai suoi cari, le più sentite condoglianze e l’abbraccio affettuoso di tutta la comunità ravellese“.
Alla sua città lascia uno straordinario patrimonio culturale, politico ed umano. Salerno da oggi è sicuramente più povera.
