Si parla davvero tanto in queste settimane di Trevignano e delle presunte apparizioni della Madonna. Qual è il ruolo di Gisella Cardia in tutta questa vicenda? Le ultime notizie raccontano anche della vicenda di Luigi Avella, che avrebbe dato 123.000 euro all’associazione Madonna di Trevignano e che adesso ha deciso di fare causa alla veggente.

Luigi Avella, infatti, vuole di nuovo i soldi che aveva versato, nonostante li avesse dati volontariamente, dal momento che l’uomo sostiene di essere stato truffato proprio da Gisella Cardia. Ma qual è la verità? Che cosa sappiamo su questa vicenda? Scopriamo qualche dettaglio in più su che cosa è successo realmente.

Cosa sappiamo su Luigi Avella

Luigi Avella lavorava come funzionario nell’ambito del Ministero dell’Economia. Ha 71 anni ed è esperto di tutte le tematiche che hanno a che fare con la teologia. Si tratta della prima persona che si è pentita dopo essersi fidata di tutto ciò che ha fatto Gisella Cardia.

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L’avvicinamento tra i due era avvenuto nel 2019, quando si era verificato un incidente stradale che aveva coinvolto proprio la moglie di Luigi Avella. Nel corso del tempo Avella aveva scelto di diventare un fedele convinto, tanto che aveva scelto di dare 123.000 euro all’associazione di Gisella e del marito Gianni.

Secondo quanto è stato rivelato, questo denaro sarebbe stato usato per la realizzazione di alcune opere nella collina della località di Trevignano, come l’installazione delle panche, ad esempio, e l’acquisto di un’automobile per le attività dell’associazione. È proprio su questa collina che avverrebbero le apparizioni della Madonna e proprio in questo luogo si recano spesso molti fedeli.

Le polemiche e l’ordinanza del Comune

Adesso, però, Luigi Avella si dichiara pentito di essersi fidato di tutta questa situazione, affermando che si sarebbe trattato di una truffa. L’uomo vuole indietro i soldi che ha versato e ha spiegato di aver presentato denuncia proprio nei confronti di Gisella Cardia e del marito. Avella ha detto che, aiutato dal suo avvocato, intraprenderà una causa civile nei confronti di Gisella, con l’obiettivo di ottenere un risarcimento dei danni.

Le vicende non sono arrivate ancora ad una conclusione, comunque, anche perché le polemiche sono state molte e c’è stato anche un provvedimento da parte del Comune di Trevignano. È stata, infatti, messa a punto un’ordinanza per demolire gli arredi e la teca che si trovano sulla collina in questione, che sarebbero ritenute delle opere abusive. I Cardia hanno deciso di impugnare questa ordinanza al Tar del Lazio e adesso si è in attesa proprio della decisione del Tribunale Amministrativo Regionale.