Lucia Annibali è una figura simbolo della lotta contro la violenza di genere in Italia. Ha vissuto il dramma di un’aggressione con l’acido subita dall’ex fidanzato.

L’aggressione con l’acido e l’ex fidanzato Luca Varani

Nata a Urbino il 18 settembre 1977, la sua storia è segnata da un evento drammatico che ha cambiato per sempre la sua vita e l’ha resa un’importante voce di sensibilizzazione su questo tema. Avvocata di professione, è anche autrice di libri e ha ricoperto incarichi istituzionali rilevanti.

La sera del 6 aprile 2013, Lucia Annibali subì un’aggressione brutale che sconvolse l’opinione pubblica. Due uomini le gettarono sul volto acido solforico al 66%, causando gravissime lesioni e mettendo a rischio la sua vista. Dietro questo atto spietato c’era il suo ex fidanzato, Luca Varani, che non accettava la fine della loro relazione. L’attacco ha richiesto ben 17 interventi chirurgici per cercare di riparare i danni fisici e prevenire la cecità.

Varani è stato condannato a 20 anni di carcere per tentato omicidio e stalking, mentre i due esecutori materiali hanno ricevuto una pena di 12 anni ciascuno. Il caso ha aperto un dibattito importante sulla violenza di genere, portando alla luce la gravità di queste forme di abuso. Lucia è diventata un vero e proprio simbolo della lotta contro queste atrocità, utilizzando la sua esperienza personale per sensibilizzare e ispirare molte altre donne.

La carriera di Lucia Annibali e l’impegno contro la violenza di genere

Dopo essersi laureata in Giurisprudenza all’Università di Urbino, Lucia Annibali ha iniziato la sua carriera legale a Pesaro, lavorando nello studio del padre. Dopo l’aggressione, ha deciso di mettere la sua esperienza e le sue competenze al servizio della società, impegnandosi attivamente contro la violenza sulle donne.

Nel 2016, Lucia è diventata consigliera giuridica del Ministero delle Pari Opportunità, dove ha lavorato su progetti mirati alla tutela delle vittime di violenza di genere. Nel 2018, è stata eletta alla Camera dei Deputati con il Partito Democratico, aderendo successivamente a Italia Viva, il partito fondato da Matteo Renzi. Durante il suo mandato, ha presentato una proposta di legge nota come lodo Annibali, che mirava a sospendere per un anno la riforma della prescrizione. La proposta è stata però bocciata in Commissione.

Nonostante il mancato rinnovo del mandato nelle elezioni del 2022, Lucia Annibali ha continuato il suo impegno civile. Dall’1 febbraio 2023, ricopre il ruolo di difensore civico della Regione Toscana, continuando a lavorare a stretto contatto con le istituzioni per promuovere la giustizia e difendere i diritti dei cittadini.

Vita privata e libri pubblicati

Lucia Annibali è una donna riservata riguardo alla sua vita sentimentale, e non si conoscono dettagli specifici sul suo attuale compagno. Il focus della sua vita è stato in gran parte dedicato alla sua ripresa personale e al suo impegno professionale. Nel 2014, ha pubblicato il libro “Io ci sono. La mia storia di non amore”, edito da Rizzoli, in cui racconta la sua terribile esperienza e il percorso di rinascita che ha intrapreso. Dal libro è stato tratto anche un film TV omonimo nel 2016, che ha contribuito ulteriormente a sensibilizzare il pubblico sulla violenza di genere.

A distanza di oltre 10 anni dall’aggressione, Lucia ha deciso di condividere una nuova parte del suo percorso con il pubblico. È infatti in uscita il suo secondo libro, dal titolo “Il futuro mi aspetta. Ho scelto di rinascere”, scritto insieme alla giornalista Daniela Palumbo. Il volume sarà disponibile nelle librerie a partire dal 19 novembre e racconta come Lucia abbia scelto di guardare avanti, costruendo una nuova vita nonostante il trauma subito.

Riconoscimenti e onorificenze

Per il suo coraggio e la sua determinazione, Lucia Annibali ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Nel marzo del 2014, l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le ha conferito il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Questo importante riconoscimento è stato un tributo alla sua forza interiore e al suo impegno nella lotta contro la violenza sulle donne, rendendola un’icona di speranza e resilienza per molte persone.