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Luca Trapanese, la vera storia del single che ha adottato bimba down: età e lavoro

Luca Trapanese è un uomo che ha dimostrato un grande coraggio e soprattutto grande amore nei confronti della sua piccola Alba.

La figlia adottiva affetta dalla sindrome di down. Per un single non è stato facile prendersi cura della piccola. Ma lui lo ha fatto con grande attenzione e immenso amore, senza venire meno ai tanti impegni sociali che ha preso.

Un vero e proprio esempio per tutti. Andiamo a scoprire la sua storia.

Chi è Luca Trapanese

Luca Trapanese è nato a Napoli il 14 gennaio 1977. È padre di una bambina con sindrome di down che ha adottato nel 2018.

La sua più grande passione sono i viaggi. Ama particolarmente l’Africa e l’india dove ha svolto per diverso tempo attività di volontariato.

Ha coordinato progetti di grande valore in particolare collaborando con le suore di Madre Teresa di Calcutta.

È cresciuto spiritualmente a Lourdes, nel treno bianco dove ha instaurato intensi rapporti con tanti ragazzi disabili e si è formato nella parrocchia nella SS. Trinità guidata da Don Gennaro Matino. Nel 2007 fonda “A ruota libera Onlus” con la quale realizza una lunga serie di progetti legati alla disabilità.

La storia di Luca Trapanese e della figlia Alba

L’uomo ha raccontato la sua storia e quella della piccola Alba in diversi libri. Il primo lavoro si chiama Nata per te. Storia di Alba raccontata tra noi, edito da Einaudi Stile Libero pubblicato nel 2018. L’anno seguente esce Vi Stupiremo con difetti speciali edito da Giunti.

Luca Trapanese ha raccontato a Serena Bortone a Oggi è un altro giorno ha raccontato la sua storia e della figlia.

Non la ricordo la vita prima di Alba, non tornerei mai indietro. Io e Alba ci siamo incastrati, io avevo fatto una richiesta di affido e mi chiamano dopo 9 mesi per Alba, neonata, che non riusciva a trovare collocazione purtroppo perché affetta da sindrome di down. Per me la sua disabilità non è mai stata un problema. Lei è perfetta così com’è, ognuno di noi è unico. Il momento più emozionate? Sono due: quando mi ha chiamato per la prima volta papà e quando finalmente l’ho vista camminare, ho gioito per lei”.

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