Stop alla vendita dei limoni farciti d’asporto. E’ l’ipotesi di cui si discute ad Amalfi, dove il Comune ha avviato “un percorso partecipativo di consultazione dei portatori d’interesse, per l’emanazione di un provvedimento di limitazione degli effetti negativi dovuti alla vendita d’asporto o, in subordine, di divieto della vendita”, consentendo “la sola possibilità di consumo sul posto“.
L’annuncio è giunto attraverso un’apposita comunicazione di Palazzo di Città, rivolta ai cittadini, alle associazioni operanti sul territorio, alle attività commerciali e, in generale, a tutti i soggetti interessati.
Lo sfusato “da passeggio”, che è divenuto un vero e proprio status symbol dell’overtourism, dunque, potrebbe non essere più destinato ad una platea di massa.
Troppo alti i costi in termini di decoro urbano per il Comune che, punta, tuttavia, ad un dialogo con i non pochi esercenti che dell’iconico sfusato farcito di sorbetto ne hanno reso un business particolarmente redditizio.
La vendita dei limoni farciti take-away, si legge, infatti, nella comunicazione del Comune, “ha generato e continua a generare gravi problemi in materia di igiene pubblica, oggetto di numerose e persistenti lamentele da parte di cittadini residenti, operatori turistici ed operatori ecologici che lamentano l’abbandono indiscriminato dei residui del prodotto – costituito appunto dalla scorza esterna di un limone, svuotato della polpa e riempito con gelato e sorbetto – su ogni genere di superficie del territorio, quali ad esempio pavimenti stradali, scalinate, usci delle porte, finestre etc“.
Anche i cestini portarifiuti presenti nel centro cittadino ne risentono, specie durante i periodi di maggior affollamento.
“Quando consumati “a passeggio” ed esposti al sole colano, macchiando gli arredi urbani e la pavimentazione in pietra del centro storico e delle altre aree pubbliche – si legge, ancora – pur quando lasciati nei cestini stradali, diventano fattore di forte attrazione per vespe ed altri insetti alla luce della natura particolarmente aromatica e caratterizzata da zuccheri del prodotto (…) tutto quanto suddetto reca acclarato nocumento al decoro urbano e mina la corretta tutela del patrimonio ambientale, paesaggistico, storico e culturale di una città ad altissima vocazione turistica, ponendosi in contrasto con l’obiettivo di sviluppare un turismo ecosostenibile che valorizzi il territorio partendo dalla pulizia degli ambienti pubblici e dal corretto smaltimento dei rifiuti“.
Lo stato di scarso decoro urbano causa, indubbiamente, non pochi disagi anche alla popolazione locale, che, in qualche caso, scherzosamente, in rete, con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, ha perfino sviluppato simpatiche animazioni che ben rendono una problematica che, in assenza di interventi ad hoc, rischia di ripresentarsi in modo ulteriormente accentuato tra qualche mese, con l’avvio della nuova stagione turistica ed i primi caldi di stagione.
Di qui, dunque, la volontà di Palazzo di Città di passare all’azione per prevenire una nuova proliferazione di mezzi sfusati consumati nelle strade cittadine.
Occorrerà, però, tener conto anche del parere dei numerosi esercenti locali: “Prima dell’adozione di tale provvedimento (sia esso di limitazione o di divieto tranchant, ndr), appare opportuno avviare un percorso partecipativo di consultazione, coinvolgendo gli stakeholder, promuovendo l’ascolto sistematico dei portatori d’interesse per favorire il dialogo e il coinvolgimento della collettività interessata, individuando nel processo di partecipazione la linea strategica d’azione per la programmazione e l’attuazione di un’efficace e trasparente scelta amministrativa“.
I soggetti interessati – conclude la comunicazione – potranno presentare osservazioni fino a non oltre 10 giorni dal ricevimento della stessa.