“Li Galli? Lasciamo che la magistratura faccia il suo corso”. Questo il commento del membro della direzione nazionale di Legambiente Michele Buonomo, già presidente regionale dell’associazione ambientalista, in seguito al sequestro di alcune opere edilizie ritenute abusive sequestrate nell’arcipelago sito a largo di Piano di Sorrento, ma ricadente, amministrativamente, nel territorio comunale di Positano.

La vicenda del presunto abusivismo nell’isola – sulla quale è opportuno e doveroso attendere il corso delle indagini e verificare la sussistenza dei reati ambientali ed urbanistici contestati – lascia, però, spazio a riflessioni importanti, da parte del già presidente di Legambiente, in riferimento all’impatto di abusivismo e “cattiva edilizia” su territori di particolare rilevanza turistica come la Costiera Amalfitana.

Innanzitutto, infatti, tali fenomeni si manifestano soprattutto in aree caratterizzate da maggior pregio e, contestualmente, anche da una maggiore appetibilità turistica e ritorni economici.

Altro punto focale riguarda la messa in sicurezza, che rappresenta una delle priorità assolute nell’agenda di governo dei prossimi anni in riferimento alla prevenzione ed al contrasto al dissesto idrogeologico.

Tra i territori da mettere in sicurezza quello su cui agire in via prioritaria – ha precisato Buonomo – è la Costiera Amalfitana: oltre dieci anni fa se ne accorse già la stampa americana“.

Di qui, le soluzioni da mettere in campo per prevenire e curare le conseguenze negative sull’ambiente dell’attività antropica: “Bisogna effettuare un monitoraggio costante, rafforzare la presenza dei geologi sul territorio”.

Non solo effetti diretti, ma anche indiretti sulla qualità della vita della popolazione locale: anche flussi turistici eccessivi, infatti, hanno ricadute negative sul territorio.

E, poi – ha aggiunto, infatti, Buonomoc’è la necessità di migliorare le condizioni di trasporto verso i luoghi che sono particolarmente richiesti dal turismo internazionale per fronteggiare l’overtourism. Al giorno d’oggi, infatti, il turismo diviene una contraddizione storica: i flussi in arrivo in quest’area del nostro territorio, infatti, comportano anche notevoli disagi per lo stesso“.

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