Amalfi. Lĕvĭtās: inaugurata la mostra en plein air di Andrea Roggi. L’esposizione in programma fino al 31 ottobre 2024 fonde l’incanto dei luoghi a quello delle monumentali opere in bronzo. I dettagli.
La vita scorre veloce vista da lassù: dallo specchio di mare alle spiagge, dal civettuolo centro cittadino fino al dedalo inestricabile di vicoli e scale a gradoni. E’ il punto più alto di Amalfi dove da oggi trova la sua collocazione ideale una delle monumentali opere di Andrea Roggi che nell’Antica Repubblica Marinara ha inaugurato una straordinaria esposizione en plein air.
“Il Cerchio della Vita”, installato sul Belvedere di San Lorenzo, antistante al Cimitero Monumentale di Amalfi e da cui si staglia uno dei panorami mozzafiato, rappresenta il concetto del tempo sostanziando la concezione speculativa dell’Eterno Ritorno in costante ciclicità.
E’ una delle quattro opere allestite da oggi in altrettanti punti strategici della Città e che si sono unite a quella “Premonizione d’Amore” (in giapponese Koi No Yokan) installata dallo scorso novembre all’ingresso di Amalfi in occasione della prima Assemblea nazionale dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico.
La mostra, fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Daniele Milano, e programmata dalla consigliera delegata alla Cultura, Enza Cobalto, in collaborazione con la Galleria Ravagnan di Venezia, offrirà un un lento cammino che andrà di scultura in scultura. E in cui si fondono reale e trascendente: dall’incanto dei luoghi a quello delle monumentali opere in bronzo, ciascuno con il proprio carico di suggestione e di significati.
La mostra itinerante si compone di altre tre opere: “Lĕvĭtās”, un omaggio inedito dedicato ad Amalfi, installata presso il Lungomare dei Cavalieri; “Famiglia in Volo” collocata nei pressi del molo della Darsena; “Le Radici della Rinascita” posizionata sul Corso delle Repubbliche Marinare. Infine, una sesta opera, “Energia della Vita”, creata da Andrea Roggi e Martin Katz, sarà allestita presso la scalinata della Cattedrale di Sant’Andrea esclusivamente per la giornata del finissage in programma il 31 ottobre prossimo.
Insieme compongono da oggi la mostra en plein air dal titolo «Lĕvĭtās» attraverso cui l’artista conduce nella ‘dimensione spaziale’, in un rapporto fisico con la natura e l’architettura della città, in un percorso della memoria che conduce al futuro. Con leggerezza. Partendo però dall’esplorazione delle radici attraverso gli elementi materici come il bronzo e il travertino. Attraverso cui spunta la più debordante bellezza che consente a chi le ammira di riappropriarsi dello spazio, del tempo, della luce.
“Questa mostra en plein air, realizzata in sinergia con la Galleria Ravagnan, si pone alla vista delle migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo e che arricchisce il paesaggio patrimonio Unesco dal 1997 – dice il Sindaco di Amalfi, Daniele Milano – Ogni ospite saprà leggere qualcosa nelle opere di Roggi e nel panorama di Amalfi, in particolare in Levitas nata pensando alla nostra città“.
“Amalfi è un posto unico al mondo e sono stato felice di poter esporre qui. La filosofia che cerco di trasmettere è quel cerchio della vita che caratterizza le mie sculture. Diverse di queste opere si perfezionano proprio con il paesaggio di Amalfi – spiega il maestro Andrea Roggi – Soprattutto quella posizionata presso il Cimitero Monumentale che è una scultura che ha bisogno del mondo reale per completarsi. E cerca di valorizzare quello che abbiamo che è una ricchezza infinita. Tra le opere installate ce n’è una dedicata ad Amalfi: Lĕvĭtās, che da il nome anche al percorso espositivo, è nata pensando ad Amalfi. E’ un inno alla vita in cui possiamo vedere questa grande onda che avvolge queste figure che diventano una cosa sola con l’acqua“.
“Mi sembrava naturale esporre ad Amalfi Andrea Roggi in quanto il suo messaggio che è il cerchio della vita con il seme della rinascita era perfetto per questo luogo che unisce sia terra che mare – dice la gallerista Chiara Ravagnan – Le opere sono collocate in posti iconici dove la bellezza si intravede nelle scultura ed è questo il messaggio che vogliamo dare: unire le opere d’arte con il territorio“.
Biografia
Andrea Roggi nasce il 2 luglio 1962 a Castiglion Fiorentino in Toscana. Nel 1991 fonda il laboratorio artistico La Scultura di Andrea Roggi, dove realizza interamente le proprie opere e grazie all’aiuto dei suoi assistenti riesce a creare sculture ricche di dettagli e di grandi dimensioni. Il bronzo è infatti il suo materiale: con il rito della fusione a cera persa riesce magistralmente a trasformare i modelli di argilla in veri e propri capolavori. Nel 2017 l’artista inizia a dedicarsi alla creazione di opere d’arte in marmo e, dal 2020, anche in acciaio inossidabile. Il Maestro Roggi, insieme alla sua équipe, inventa un nuovo metodo di fusione, chiamato fusione dinamica, ufficialmente brevettato nel 2019.
Dalla fine degli anni ’90 diviene promotore della corrente Art for Young che ha come obiettivo quello di risvegliare nei giovani la passione per l’arte in tutte le sue forme.
Numerose sono le sue opere pubbliche in Italia – dislocate prevalentemente in Toscana e in Umbria – e all’estero. I suoi lavori sono collezionati in molti paesi del mondo; ha partecipato ad esposizioni nazionali ed internazionali, tra le quali: Grand Hall Olympia, Londra; Ahoy, Rotterdam; Grand Palais, Parigi; Oishi Gallery e Fukuoka City Museum, Fukuoka; Forum Grimaldi, Monaco e Shanghai World Expo Exhibition Center, Shanghai. Nel settembre 2021, l’opera bronzea Albero della Pace è stata installata davanti all’Accademia dei Georgofili di Firenze, accanto alle Gallerie degli Uffizi, in memoria delle vittime della strage del 1993 ed è stata inaugurata alla presenza del sindaco di Firenze e dei rappresentanti istituzionali della città.
Negli ultimi anni, le sculture monumentali di Roggi sono state esposte in mostre a cielo aperto nelle più prestigiose città italiane, tra cui: Firenze, Siena, Matera, Assisi, Asolo, Lucca, Pietrasanta, Forte dei Marmi e Martina Franca tra le tante. In collaborazione con la Galleria Ravagnan le opere bronzee del Maestro sono state, inoltre, protagoniste di esposizioni presso Venezia e Viareggio ed infine Amalfi.
Le opere
1. Lĕvĭtās
2024; bronzo; fusione a cera persa, fusione dinamica e patina a fuoco.
Si tratta di un’opera inedita afferente al tema della Sorgente della Vita. Questa scultura si presenta come flutti setosi e fluenti, dalla conformazione vagamente sferica. In altre parole, questa scultura in particolare, grazie ad un assiduo lavoro di ingegno e ad un meticoloso labor-limae, riesce ad esprimere tutta l’energia e tutta la limpidezza dell’acqua, tramite la potenza del bronzo. Da queste onde, sgorgano esseri antropomorfi, vivi, a rappresentazione del principio vitale che questo elemento naturale rappresenta sin dall’antichità. In definitiva, l’opera si declina, all’interno della poetica del Maestro Roggi, quale costituente di quell’unicum essenziale che corrisponde all’Energia della Vita. È per questo motivo che la fruizione e l’analisi di tale ente è indispensabile per la comprensione dell’arte del Maestro Roggi in toto.
2. Famiglia in Volo
(2014; bronzo; fusione a cera persa e patina a fuoco)
Il concetto di famiglia espresso dal Maestro Andrea Roggi affonda le radici nell’intimità dell’artista in questione, giacché esso si rifà all’infanzia del medesimo, spesa nelle campagne toscane, contemplate attraverso gli occhi di un bambino nato in una famiglia contadina. La semplicità e l’immediatezza di questa esperienza bucolica, difatti, non sono mai state percepite quale limite da parte dell’artista, al contrario, sono state percepite come uno stimolo cruciale a favore di virtù, quali curiosità e passione. Di qui, Roggi ha sviluppato il pensiero di un tributo alla famiglia, un tributo a quella dimensione affettiva e quotidiana che ha posto le basi affinché egli potesse raggiungere la consapevolezza e la sensibilità artistica che ne hanno determinato l’eccellente percorso scultoreo. La famiglia, appunto, nelle opere di Roggi, viene rappresentata come coinvolta in un moto ascensionale che la accompagna verso il cielo. È l’amore familiare sperimentato dal Maestro Roggi, il quale sembra quasi avvicinarsi ad una scintilla divina, ad un contatto immediato con una dimensione metafisica, se non, addirittura, escatologica.
3. Le Radici della Rinascita
(2023; bronzo; fusione a cera persa e patina a fuoco)
Le Radici della Rinascita condivide le tematiche dell’Albero della Vita ma si concentra maggiormente sulla questione umana piuttosto che su quella temporale o ecologica. Questa scultura, in effetti, rappresenta enti antropomorfi contaminati da elementi vegetali, che si librano verso il cielo. Si tratta di un atto dell’artista volto a sottolineare il valore inestimabile dell’amore e dell’altruismo: essi sono fenomeni in grado di liberare l’essere umano da preconcetti e da logiche capziose e, forse ancor più importante, essi sono parte inalienabile dell’essere umano medesimo; insieme alla coscienza, ne sono l’essenza stessa.
4. Koi no Yokan
(2022; bronzo; fusione a cera persa, fusione dinamica e patina a fuoco)
Si tratta di un Albero della Vita, tema da sempre caro al Maestro Roggi. Questa scultura è il frutto di una riflessione intorno al tempo, legato alla compagine sociale di singoli individui. All’interno della produzione del Maestro Andrea Roggi, l’Albero della Vita agisce quale collegamento fra le meditazioni più teoretiche ed universali e quelle più pratiche e singolari. Come il tempo può essere suddiviso in passato, presente e futuro, infatti, l’Albero della Vita può essere suddiviso in radici, tronco e rami. Le radici corrispondono al passato giacché esse traggono nutrimento dalla terra, ossia da ciò che esiste prima di noi, come la cultura e la tradizione. Il tronco corrisponde al presente ed assume tratti antropomorfi dal momento che è l’unico segmento esistenziale entro il quale possiamo agire. Non basta semplicemente agire, tuttavia, sembra comunicarci il Maestro Roggi: dobbiamo agire con amore. Per questo il tronco è costituito da due individui immortalati in un abbraccio appassionato. Infine, i rami, i quali spuntano dal tronco come relativa e naturale prosecuzione, rappresentano il futuro, ossia l’effetto dell’incontro fra passato e presente. Essi sono carichi di frutti, giacché i valori e l’educazione ricevuti in passato, coniugati con le azioni dettate dall’amore operate nel presente, determinano un futuro virtuoso, positivo.
5. Il Cerchio della Vita
(2019; bronzo; fusione dinamica e patina a fuoco)
Si tratta di un esemplare di gusto astrattista del Maestro Andrea Roggi. Quest’opera è stata realizzata interamente mediante la tecnica della fusione dinamica e rappresenta il concetto del tempo, attraverso un cerchio bronzeo di aspetto lavico, il quale nasce da una piccola sfera dorata. Questa opera sostanzia la concezione speculativa dell’Eterno Ritorno in costante ciclicità, la quale, inesausta, diviene sé stessa in un asintotico ed infinito intreccio nelle maglie del tempo.