È arrivata la Befana e come da tradizione si porta via tutte le feste. Feste che si chiudono comunque con l’attenzione per i più piccoli: la tradizionale calza per chi è stato buono e invece carbone nero per chi è stato cattivello.
Ma in quanti di noi ricordano davvero il vero significato, le origini di questa festa?
L’Epifania una festa cristiana (non esisteva prima dell’arrivo della religione di Gesù) e il suo nome deriva dal greco antico. Vuol dire “mi manifesto” e si festeggiava già dai tempi del Secondo Patriarca di Costantinopoli, l’attuale Istanbul.
La festa è legata alla natività di Gesù, un po’ come il Natale, anche se questa volta ci si lega invece all’evento dei Magi, arrivati da est per adorare il Signore.
L’Epifania però, nonostante sia una festa in tutto e per tutto cristiana, negli anni si è arricchita di moltissimi significati anche pagani e tradizionali, folcloristici e popolari. La Befana stessa (del cui nome parleremo tra pochissimo) altro non è che la popolarizzazione di una festa che, in realtà, dovrebbe vedere coinvolti tanto Gesù quanto i Magi.
Perché si dice Befana? Semplice: è una contrazione del termine greco Epifaneia, che poi si è trasformato in befania, e poi in befana.
Una vecchia brutta, ma buona dentro, che il 6 gennaio di ogni anno si preoccupa di portare doni ai bambini, a patto che siano stati buoni.
Una festa solo italiana
Altra particolarità è che la festa della Befana in realtà si celebra quasi esclusivamente in Italia. È molto festeggiata anche in Sud America, ma in particolare nei paesi dove c’è una forte concentrazione di italiani e di figli di e nipoti di italiani.
Ed è per questo che la vacanza in questione continua a stupire i molti stranieri, anche se di origini cristiane, che si trovano nel nostro paese.