Ken Miles, un nome che riecheggia con forza nel mondo delle corse automobilistiche, è stato un pilota che, insieme a Carroll Shelby, ha scritto una pagina indimenticabile della storia dell’automobilismo.
Le Mans ’66 – La Grande Sfida è una pellicola portata sul grande schermo diretta da James Mangold, la quale, mantenendo fede al suo titolo originale, Ford v Ferrari, narra la sfida che si è svolta nella seconda parte degli anni ’60 durante la celebre gara francese, vedendo contrapposte la casa automobilistica statunitense e quella italiana, con sede a Maranello.
La vita di Ken Miles
Ma chi era realmente Ken Miles, il coraggioso pilota britannico che divenne una figura centrale nell’edizione del 1966 della 24 Ore di Le Mans? E cosa sappiamo sul figlio, Peter Miles? La storia di Ken ha inizio nel 1918, a Sutton Coldfield, e da lì parte un percorso di vita e una carriera che lo hanno condotto ad essere un protagonista assoluto nel mondo delle corse automobilistiche, diventando un simbolo della passione per la velocità.
Dopo il suo impegno militare durante il conflitto dal 1939 al 1945, nel quale Miles assunse il ruolo di sergente e partecipò anche al D-Day nel 1944, è diventato genitore con la nascita del figlio Peter. Miles aveva una grande passione per le corse, guidando vari modelli di auto, tra cui Alfa Romeo e Bugatti.
Ma il cambiamento decisivo nella sua carriera si verificò nel 1951, con il suo trasferimento in California. Qui Ken Miles iniziò a collaborare con Gough Industries e conquistò diversi successi nelle competizioni del 1953. Negli Stati Uniti, la sua curiosità verso la progettazione delle auto che guidava crebbe esponenzialmente, portandolo a vittorie in varie gare verso la fine degli anni ’50.
Chi è Peter Miles, il figlio di Ken
Il personaggio di Ken Miles nel film emerge con una notevole profondità, svelando quanto la voglia di raggiungere un sogno possa trasformarsi in un’ossessione che permea ogni aspetto della vita. Ken, infatti, è completamente assorbito dal mondo delle corse automobilistiche, un’ossessione che non gli concede tregua, nemmeno di fronte all’amore che ha per la sua famiglia.
Quando Ken perde la vita in un tragico incidente, suo figlio Peter, all’epoca quattordicenne, e sua moglie sono testimoni della tragedia. Nonostante il dolore, Peter decide di rimanere nell’ambito aziendale familiare, dedicandosi al lavoro nell’officina per un periodo di 14 anni. Successivamente, nel 1986, decide di intraprendere una nuova avventura professionale, unendosi alla Precision Performance.
Si è mosso nel mondo dell’industria come produttore, dedicandosi anche alla direzione dei team nelle competizioni automobilistiche. La sua vita privata è stata arricchita dal matrimonio con Patricia Montgomery e dalla nascita della figlia Jamie, che lo ha reso nonno con l’arrivo di due nipoti. Attualmente vive in California, dove cura con passione la collezione di veicoli di Chip Connor, un miliardario.