Nell’ambito della strage di Erba ci sarebbe un nuovo testimone, che potrebbe, secondo la difesa di Rosa e Olindo, offrire dei dettagli diversi sugli autori del crimine avvenuto nel 2006. Si tratta di una tesi presentata qualche mese fa proprio dalla difesa di Rosa e Olindo, che sono stati condannati all’ergastolo per l’omicidio di Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouz, Paola Galli e la vicina Valeria Cherubini.

Mario Frigerio, che era il marito di Valeria ed è stato l’unico sopravvissuto e testimone dei fatti, è morto nel settembre del 2014. Rosa e Olindo sono stati arrestati l’8 gennaio del 2007, dopo un lungo interrogatorio.

Le ipotesi: innocenti o colpevoli?

L’omicidio di cui si parla con il nome di strage di Erba si è verificato nel 2006, in questa città in provincia di Como. Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati accusati di ciò che è avvenuto e sono stati poco tempo dopo arrestati. Nonostante le iniziali confessioni da parte dei due, da anni proclamano la loro innocenza.

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Mario Frigerio, che è stato ferito gravemente alla gola, ma che è riuscito a sopravvivere, è stato il principale accusatore. Ad occuparsi del caso di cronaca, di cui si è parlato molto, è stato anche il programma televisivo Le Iene, che qualche tempo fa aveva messo in discussione alcuni elementi dell’accusa: il riconoscimento da parte del testimone, una macchia di sangue che era stata trovata e le confessioni iniziali di Olindo e Rosa.

Secondo Le Iene, ci sarebbero stati degli errori, sia nelle indagini che nelle confessioni, e anche Frigerio, secondo quanto si è detto, potrebbe aver fornito il nome di Olindo dopo l’interrogatorio. Ma queste ipotesi non sono state confermate nei vari processi. Rosa e Olindo, secondo alcuni, potrebbero aver confessato con la speranza di ottenere un trattamento più clemente.

La richiesta di revisione del processo

Dopo aver trascorso 16 anni in carcere, Olindo Romano di recente ha fatto delle dichiarazioni. Dopo la sentenza della Cassazione, avvenuta nel 2011, i suoi avvocati hanno lavorato con l’aiuto di alcuni esperti, in modo da ribaltare la condanna, che fino a questo momento non è stata mai messa in dubbio dai giudici.

Le indagini effettuate dalla difesa hanno portato alla luce la testimonianza di un uomo, che sarebbe collegato al fratello di Azouz Marzouk. L’uomo avrebbe fornito un’altra pista, che sarebbe da riferire ad un regolamento di conti tra gruppi rivali legato al traffico di sostanze stupefacenti.

Secondo la difesa di Olindo, ci sarebbero state delle incongruenze nelle indagini. I legali hanno riesaminato delle testimonianze, dei rilievi e dei verbali già presenti nell’inchiesta, che sarebbero stati analizzati o compresi in parte. Tra i dubbi che sono stati segnalati, anche l’assenza di tracce dei due condannati nel luogo del crimine o il fatto che non avrebbero portato delle tracce nella loro abitazione.

La Procura generale di Milano sta valutando una richiesta di revisione. La richiesta di revisione si basa sulla scoperta di nuove possibili prove e sulla dimostrazione che la condanna sia stata influenzata da altri elementi.

Chi sostiene la colpevolezza di Olindo e Rosa si affida alla testimonianza di Mario Frigerio, unico sopravvissuto. Ma, secondo la procura, Frigerio non sarebbe stato un testimone affidabile.