Il massacro di Ponticelli è un fatto di cronaca nera che ha riguardato tutta l’Italia e uno dei protagonisti è Ciro Imperante. La notizia fece molto scalpore considerato che le vittime erano due bambine. Ma entriamo nel dettaglio.
Cosa accadde nel massacro di Ponticelli
Barbara Sellino, 7 anni e Nunzia Munizzi, 10 anni sono state le due vittime del massacro di via Ponticelli. Quando avvenne questo crudele omicidio tutti i media si erano attivati per far conoscere lo scempio e l’opinione pubblica si era detta incredula di quanto era successo a queste due povere bambine.
Fu la stessa stampa a definire la situazione compiuta per mano di un mostro. Un giorno qualunque, Barbara e Nunzia stavano giocando in una pizza vicino al loro quartiere quando da un momento all’altro non si seppe più nulla di loro. Scomparvero nel nulla. Qualche tempo dopo, i due corpi carbonizzati vennero ritrovati in un altro quartiere.
Non passò molto tempo dalle prime indagini che emersero alcuni dettagli agghiaccianti sul loro omicidio. Pare infatti che Nunzia e Barbara siano state torturate e violentate sessualmente prima di essere bruciate. Si pensa che quest’ultimo gesto sia stato compiuto per ripulire dalle prove.
In quel tempo le indagini furono intense e tutti gli abitanti del quartiere vennero interrogati. Ci fu una confessione molto importante, ossia quella di Silvana Sasso che disse che quella giornata si doveva trovare con le sue amiche e che sarebbero andate a fare un giro con un ragazzo che si chiama Gino.
Chi è Ciro Imperante?
Il massacro di Ponticelli è stato un fatto di cronaca nera che ha scosso tutta Italia. Quando sono iniziate le indagini furono ascoltate molte persone tra cui il fratello maggiore di Antonella Mastrillo. Tra i tanti c’era anche Mario Incarnato che disse di sapere chi erano gli assassini.
Uscì il nome di Ciro Imperante, Luigi Schiavo e Giuseppe La Rocca che in quel tempo erano incensurati. Pare che i tre ragazzi avrebbero incontrato Mastrillo circa un’ora e mezza da quello che era accaduto. Di Ciro Imperante non abbiamo grandi notizie, ma tante cose non tornano.

