Il generale Carlo Alberto Dalla chiesa è stato uno dei più importanti uomini di legge che hanno perso la vita combattendo contro la mafia.

Grazie alle sue doti, nell’anno 1982 fu nominato prefetto e inviato in Sicilia per contrastare le azioni ignobili condotte da cosa nostra.

La vera storia del generale Dalla chiesa: l’uomo che da solo ha combattuto la mafia

Sono passati 29 anni da quel terribile giorno in cui, il generale Dalla chiesa e sua moglie Emanuela setti Carraro furono brutalmente uccisi.

L’omicidio avvenne in via Isidoro Carini a Palermo e le dinamiche sono state classificate tra le più crude della storia.

il generale e la moglie a bordo della loro auto furono affiancati da una BMW dai vetri coperti. Dall’interno dell’auto sono partiti un innumerevole quantità di proiettili rivolti alla coppia.

I due morirono sul colpo, lasciando tutta l’Italia nello sgomento più totale.

Era così andato via uno degli uomini più coraggiosi del palcoscenico militare italiano, un uomo che ha dedicato l’intera vita alla giustizia.

Fondatore del nucleo speciale antiterrorismo ha combattuto in prima persona contro le brigate rosse.  Riuscì a sterminare l’organizzazione avvalendosi di metodi che aveva già utilizzato negli anni precedenti per combattere la mafia.

Infiltrò alcuni tra i suoi uomini migliori all’interno dei nuclei terroristici, così da sradicare le loro azioni dall’interno.

Grazie agli ottimi risultati ottenuti contro le brigate rosse, nel 1982 fu nominato prefetto di Palermo. Il generale Della chiesa era ritenuto l’unico in grado di poter sconfiggere cosa nostra.

Purtroppo però l’uomo fu lasciato solo in questa terribile guerra, gli aiuti speciali che lo Stato gli aveva promesso non sono mai giunti in Sicilia.

Nell’agosto dello stesso anno il generale rilasciò un’intervista a Giorgio bocca, in cui esprimeva tutto il suo rammarico e aggiungeva: ” È finita la Mafia geograficamente definita della Sicilia occidentale. Oggi la Mafia è forte anche a Catania, anzi da Catania viene alla conquista di Palermo.”

Purtroppo il prefetto di palermo fu ammazzato poco dopo queste dichiarazioni. In molti parteciparono al suo funerale e protestarono contro il governo, accusandolo di aver lasciato l’uomo da solo a combattere una guerra troppo grande.