Carolina Picchio è stata una delle tante vittime del cyberbullismo. La ragazza si è tolta la vita alla tenera età di 14 anni dopo che alcune sue foto intime vennero diffuse.

Uno dei tanti casi di suicido che avvengono a causa di persone, se cosi possono essere definite che approfittano della debolezza altrui.

La storia di Carolina Picchio: vita, cyberbullismo e suicidio

Carolina una quattordicenne come tante, dopo una serata in discoteca in balia dell’alcool si è sentita male. Dei giovani con poca dignità d’animo hanno approfittato di lei e nel mentre l’hanno fotografata.

La ragazza devastata dalla diffusione di tali foto, non ha retto i giudizi e gli insulti delle persone e il 5 gennaio 2013 si è tolta la vita.

I ragazzi che hanno diffuso video e foto di Carolina, sono stati perdonati in tribunale perchè troppo giovani e poco consapevoli, questa la giustificazione degli uomini di legge.

Un atto indegno che ha provocato la morte di una ragazzina è stato cosi archiviato.

La storia di Carolina è uno degli esempi lampanti, di quanto può diventare pericoloso il mondo del web se utilizzato in malo modo.

Alla ragazza è stata dedicata la legge sul cyberbullismo approvata lo scorso anno.

E’ stata fondata dal padre di lei, una fondazione a suo nome nata per contrastare il cyberbullismo, è diventata partner della Fondazione vaticana che si occupa di questo tema.

La fondazione Carolina, è nata per dare sostegno e supporto a tutti i giovani, vittime di cyberbullismo.

Per tutti coloro che per vergogna non parlano delle minacce ricevute, per tutti coloro che si chiudono in se stessi e vedono come unica via d’uscita la morte.

Ivano Zoppi, direttore generale delle Fondazione Carolina, in un intervista, ha dichiarato: “A oggi il messaggio di Caro ha raggiunto oltre 20mila ragazzi, 5mila genitori.

1.200 docenti referenti per il cyberbullismo, oltre 1.500 fra docenti, personale Ata, allenatori, educatori, personale del mondo sanitario”.

Speriamo che questa mano tesa nel buio possa raggiungere tutti coloro che ne hanno bisogno.