Le illusioni ottiche sono davvero particolari. Tutte si basano sulla differenza che può esserci tra la nostra percezione visiva e l’elaborazione da parte della mente della percezione stessa. Molte sono strane, perché sembrano delle semplici immagini, ma in realtà nascondono dei dettagli davvero incredibili.
È il caso, per esempio, di questa illusione ottica che ti proponiamo attraverso l’immagine che vedi in alto. Non è una foto a caso, ma è il risultato di un lavoro scientifico compiuto dagli esperti dell’École normale supérieure di Parigi e dell’University of Oregon, che hanno collaborato alla realizzazione di quello che è a tutti gli effetti un test visivo.
Che cosa raffigura l’immagine
L’immagine raffigura una sorta di griglia formata da tanti rombi le cui linee si intrecciano. Prima si formano dei quadrati in posizione diagonale e questi a loro volta sono suddivisi in tanti piccoli triangoli. L’immagine forma delle figure concentriche, fra le quali sono posti dei punti neri.
Ma la questione è proprio questa: quella costituita dai punti neri. Quanti punti neri, infatti, riesci a vedere in questa illusione ottica? Le risposte possono essere molto differenti, perché in alcune posizioni i punti neri tendono a scomparire.
È come se il nostro sguardo mentisse, per compensare l’incapacità del nostro cervello di elaborare alcune informazioni che vengono percepite contemporaneamente. In questa immagine che ti proponiamo è possibile rintracciare una quantità differente di punti neri a seconda del soggetto che osserva.
La nostra mente non è in grado di vedere simultaneamente tutti i punti neri presenti e quindi ci dà l’illusione di un’immagine in movimento.
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Perché accade questo fenomeno
La prima volta l’immagine è stata pubblicata nel 2000 e poi nel corso del tempo è stata ripresa da diversi esperti, anche matematici e psicologi. È nota più con il nome di illusione di Ninio. Ma perché questi punti neri tendono a scomparire e in gruppi si muovono in modo irregolare?
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La causa va rintracciata nella visione periferica dell’occhio umano. Infatti accade che, fissando un punto specifico, i nostri occhi vedono male i contorni e il cervello attua un processo di compensazione inventando alcuni elementi.
Tutto questo ci permette di capire ancora di più i meccanismi su cui si basa la mente umana e che risultano davvero ancora tutti da scoprire, anche perché molti sono inesplorati, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con le informazioni che provengono dai nostri sensi.