Spesso facciamo molta fatica a concentrarci e a prestare la nostra attenzione a ciò che succede intorno a noi. Non sempre abbiamo la capacità di mostrare una soglia di attenzione molto elevata e anzi, secondo gli esperti, questo parametro è diminuito nel corso del tempo.

La soglia di attenzione e la capacità di rimanere attivi mentalmente sono diminuite negli anni e, specialmente negli ultimi tempi, facciamo fatica a rimanere perfettamente attenti anche oltre pochi secondi. Ma perché accade tutto questo? Come mai la capacità di prestare attenzione è diminuita nel tempo? A che cosa è dovuto questo particolare fenomeno?

La soglia dell’attenzione è diminuita negli anni

Gli esperti hanno provato a cercare una possibile causa in questo fenomeno, arrivando alla conclusione che il possibile motivo potrebbe essere rappresentato dagli smartphone e dal fatto che siamo costantemente connessi.

Secondo alcuni scienziati, siamo ormai diventati in molti casi dipendenti dal nostro telefono, che ci permette di ricevere una vera e propria scarica di dopamina nel corso del suo utilizzo. A dimostrare ciò che accade nella nostra mente sono stati anche diversi studi sull’argomento, che hanno avuto l’obiettivo di indagare proprio sulla capacità di mantenere una certa soglia di attenzione.

Secondo una ricerca condotta nell’Università della California, il tempo nel quale si mantiene elevata la soglia di attenzione corrispondeva, dieci anni fa, a tre minuti. Il tempo in questione è diminuito raggiungendo 1,15 minuti sei anni fa. Attualmente questo tempo si può collocare a 40 secondi.

Una ricerca recente messa a punto dalla Microsoft Canada ha, comunque, permesso di comprendere che il tempo dedicato all’attenzione qualche anno fa corrispondeva soltanto a 8 secondi, in media.

Naturalmente si tratta di un problema assolutamente da considerare, tenendo conto del fatto che, dopo aver perso la concentrazione anche per pochi secondi, sono necessari 25 minuti per riprendere correttamente la soglia di attenzione.

Anche soltanto il fatto di distrarci determina una scarica di dopamina, che non fa altro che rilasciare cortisolo e determinare, di conseguenza, un certo stress.

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Il multitasking e la dipendenza da smartphone

Il fattore del multitasking, sempre più una necessità al giorno d’oggi, è in realtà qualcosa che, secondo gli esperti, non è pensato per essere proprio degli esseri umani. Anche se svolgiamo più compiti contemporaneamente, in realtà il cervello passa continuamente da un’attività ad un’altra e questo non fa altro che richiedere una maggiore quantità di energia.

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Lo smartphone e la dipendenza dai device mobili hanno un ruolo ben preciso all’interno di tutto questo. Gli esperti spiegano che il telefono ci fa sentire più sereni e rappresentano qualcosa che tranquillizza, ma, alla luce di tutto ciò che sappiamo, potrebbe non essere questa la realtà.