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Il film L’uomo che sussurrava ai cavalli, il cui titolo originale è The Horse Whisperer, si ispira ad una storia vera? La pellicola è stata realizzata nel 1998 e ha tutte le peculiarità di un film drammatico. È una produzione diretta da Robert Redford, un film che viene ricordato per la storia che racconta.
La trama fa riferimento ad una storia che racconta quanto il linguaggio dei cavalli possa essere importante. Il racconto è anche quello dell’esperienza di persone che hanno trascorso tanto tempo nella vita a promuovere l’amore nei confronti degli animali.
La trama di L’uomo che sussurrava ai cavalli si concentra sull’esperienza della giovane Grace. Era una mattina d’inverno e la ragazza cavalcava insieme alla sua migliore amica. A causa di un incidente, la migliore amica di Grace muore e Grace, invece, riporta delle ferite molto gravi che la devastano dal punto di vista fisico e interiore.
Il cavallo di Grace si chiama Pilgrim. Anch’esso è molto ferito e quindi sembra che non ci sia altra soluzione se non quella di abbatterlo. Ma Annie, la madre di Grace, vorrebbe fare di tutto perché la figlia recuperi la gioia di vivere. Annie non può permettere che il cavallo di Grace venga abbattuto.
Anzi è proprio il legame speciale che unisce la figlia al cavallo che può essere determinante per la sua guarigione. Proprio per questo motivo Annie si rivolge ad un cowboy molto famoso che vive nel Montana. Si chiama Tom Booker. Su quest’uomo si sa, per sentito dire, che l’uomo sappia sussurrare ai cavalli.
La storia del film è tratta da un libro di Nicholas Evans, che, pubblicato nel 1995, è stato un successo in tutto il mondo. È stato perfino tradotto in più di 36 lingue. Affronta grandi temi importanti, come quelli della vita, del desiderio, del dolore, della perdita a cui gli individui sono soggetti.
Tra l’altro c’è da dire che il romanzo di Evans, L’uomo che sussurrava ai cavalli, è ispirato ad una storia vera. Tom Booker rappresenta la figura di un sussurratore, il cui vero nome era Buck Brannaman.
Quest’ultimo era un cowboy che era riuscito a trarsi via da un’infanzia fatta di difficoltà e che era riuscito a sviluppare un rapporto molto particolare proprio con i cavalli. Nelle riprese del film lo stesso cowboy, quello vero, ha lavorato come consulente per aiutare l’attore Robert Redford nel suo rapportarsi con gli animali.
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