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Il presentatore de L’Eredità svela il motivo per il quale ha deciso di rinunciare alla conduzione dello show pre serale più amato di sempre. State tranquilli perché non stiamo parlando di Flavio Insinna, ma di un altro che per molti anni ha ricoperto tale ruolo, ovvero Carlo Conti.
Carlo Conti per molti anni ha presentato il programma del preserale de L’Eredità riscuotendo grande successo e approvazione da parte del pubblico. In quegli anni era molto apprezzato, ma nel 2018 ha preso una decisione drastica: ha infatti deciso di lasciare il posto ad un altro volto noto della televisione e in quel tempo nessuno aveva capito il motivo.
In una recente intervista rilasciata al giornale Nuova ha voluto spiegare cosa era successo. Carlo Conti ha infatti ammesso di aver preferito dedicarsi ad altri progetti lavorativi, ma soprattutto ha preferito dedicare molto più tempo al figlio Matteo. Infatti, ha lasciato definitivamente Roma per trasferirsi a Firenze, città in cui vive il figlio.
La scelta quindi è stata fatta per amore. In questo modo ha potuto essere un papà presente e accompagnare il piccolo Matteo nella sua crescita. Padre e figlio hanno un ottimo rapporto e amano trascorrere il tempo assieme essendo l’uno il supporto dell’altro. Sempre nell’intervista sopra citata, il conduttore ha ammesso di avere paura del futuro.
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Carlo Conti ha quindi deciso di lasciare L’Eredità per stare vicino al figlio. Se avesse continuato a presentare lo show, avrebbe dovuto continuare a vivere a Roma rimanendo lontano da Matteo per troppo tempo.
Durante l’intervista a Nuova, Conti ha ammesso che la scelta l’ha compiuta anche per paura del futuro. La società moderna è spietata e non è più come quando lui era piccolo. Ora i giovani sono concentrati sul mondo del web che non sempre risulta essere buona cosa.
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Da come si può capire dalle sue parole, ha intenzione di essere un padre presente e soprattutto attento che cercherà di trasmettere al proprio figlio i giusti valori della vita. Per lui, l’educazione dei ragazzi non deve essere lasciata nelle mani della scuola o della televisione, ma i genitori devono essere la prima fonte per i loro.
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