Il film “Judas and the Black Messiah“, diretto da Shaka King, è una potente narrazione della vita di Fred Hampton, un leader di spicco dell’organizzazione politica afroamericana, le Pantere Nere, e del complotto organizzato per la sua rovina dal Federal Bureau of Investigation (FBI).
In onda questa sera su Rai 3, il film è stato candidato agli Oscar del 2021 e ha vinto due premi. Ecco una breve rassegna della vita di Fred Hampton e del suo ruolo nella storia afroamericana negli Stati Uniti. Attenzione, potrebbero seguire spoiler sul film.
Il film è ambientato a Chicago nel 1967, dove il piccolo criminale afroamericano William O’Neal, per evitare il carcere, accetta di lavorare come infiltrato per la polizia. Il suo obiettivo è avvicinarsi a Fred Hampton, leader del Partito delle Pantere Nere dell’Illinois e fondatore della Rainbow Coalition, un’organizzazione politica che mira a combattere le diseguaglianze economiche e sociali nella società americana.
L’FBI, guidata da J. Edgar Hoover, considera Hampton una minaccia che deve essere eliminata a ogni costo. O’Neal si infiltra nelle Pantere Nere, diventando l’autista personale di Hampton. Nonostante inizi a simpatizzare con gli ideali delle Pantere, O’Neal è costretto a somministrare a Hampton un potente narcotico. Quella stessa notte, la polizia e l’FBI fanno irruzione nella casa di Hampton, seminando il terrore e uccidendo Hampton, reso incosciente dal narcotico.
Il film propone una versione degli eventi largamente sostenuta oggi, secondo cui l’FBI ha deliberatamente pianificato un’esecuzione per Hampton e i suoi sostenitori. All’alba del 4 dicembre 1969, durante una retata a casa di Hampton, le forze di polizia e l’FBI uccisero Fred Hampton e Mark Clark, un altro attivista delle Pantere Nere. Nonostante William O’Neal, in un’intervista per un famoso documentario, avesse negato di aver somministrato a Hampton un narcotico, le analisi forensi della Contea di Cook hanno rivelato tracce di barbiturici nel sangue di Hampton.
I sette sopravvissuti alla retata furono accusati di tentato omicidio e violenza armata, nonché di aver aperto il fuoco. In seguito, tuttavia, si è scoperto che era la polizia di Chicago a sparare tra i novanta e i novantanove colpi, mentre l’unico colpo sparato dalle Pantere Nere proveniva dal fucile di Mark Clark, caduto a terra dopo la sua morte.
Un’indagine sugli uffici dell’FBI in Pennsylvania ha rivelato l’esistenza del COINTELPRO, un programma di controspionaggio illegale fondato da J. Edgar Hoover, che avrebbe orchestrato attacchi a vari attivisti, tra cui Fred Hampton.
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