Omicidio colposo e naufragio colposo: queste le ipotesi di reato su cui si indaga in seguito alla tragedia in mare di giovedì a Furore, che ha visto la scomparsa della turista americana 45enne Adrienne Vaughan.
E’ quanto emerso dalla conferenza stampa svoltasi questa mattina presso la Capitaneria di Porto di Salerno alla presenza del Procuratore della Repubblica di Salerno Giuseppe Borrelli e del Comandante della Capitaneria di Porto di Salerno Attilio Maria Daconto per fare chiarezza sulle dinamiche del grave incidenze attenzionato, per via della sua drammaticità, dalle cronache nazionali ed internazionali.
Proseguono, inoltre, le audizioni da parte della Procura: è stato ascoltato anche il marito della vittima, dopo che nella giornata di ieri era stato ascoltato il capitano del veliero Tortuga, sul quale si procederà a definire il tracciamento della rotta e della velocità.
L’audizione andrà, però, ripetuta, in quanto il turista americano è, in queste ore, sottoposto ad un intervento chirurgico per curare le fratture riportate al momento dell’impatto.
I due figli della donna, dopo esser stati assistiti, nelle primissime fasi successive all’impatto, dal consolato americano, sono ora insieme al nonno, giunto dagli Stati Uniti per dare loro premura ed affetto. Si starebbe valutando di poter ascoltare anche la loro versione sulla dinamica dei fatti.
La ricostruzione
La donna americana stava prendendo il sole a prua dell’imbarcazione: immediatamente dopo l’impatto del natante con il Tortuga è stata sbalzata in mare. Nella comunicazione alla Guardia Costiera, con l’annessa richiesta di soccorsi, veniva data notizia della collisione, della presenza di feriti, e del fatto che componenti dell’equipaggio della Tortuga si stavano adoperando per cercare di soccorrerli.
Oltre alla dinamica occorrerà, inoltre, comprendere anche le cause, ed è proprio su questa distinzione che si è soffermato il procuratore Giuseppe Borrelli, nel sottolineare che le traiettorie seguite dalle due imbarcazioni sarebbero state ricostruite, fermo restando che si tratta di una fase embrionale delle indagini, che non avvengono in contraddittorio.
Occorreranno ancora alcuni giorni per poter definire nuovi accertamenti tecnici e medico-legali: il
Nuovi accertamenti tecnici e medico legali, definendo il tracciamento di rotta e velocità delle imbarcazioni attraverso il sistema Ais.
Il Comandante Daconto ha evidenziato, inoltre, la necessità di portare avanti più controlli alle imbarcazioni che solcano il mare della Divina e, in generale, del territorio di competenza della Capitaneria salernitana in seguito al tragico evento, raccomandando, ai diportisti, di essere sempre prudenti e navigare sotto costa.
“I controlli in mare sono puntualmente svolti lungo la costa salernitana: non a caso abbiamo elevato centrotrenta verbali a diportisti, ne abbiamo puntualmente sanzionato i comportamenti anomali – ha commentato il Comandante della Guardia Costiera salernitana – Se le imbarcazioni sono in regola con tutte le prescrizioni della normativa vigente non possiamo che lasciar andare chi è controllato. Non ho, onestamente, l’esatta cognizione di quanto sia cresciuto il fenomeno della diportistica. Al di là della regolamentazione sulla materia del diporto dico che la cosa più importante è il buon senso di chi va per mare“.
Seguiranno aggiornamenti.