Oltre ad essere un musicista e cantautore immenso, Franco Battiato è stato anche un intellettuale sopraffine e stimatissimo.

La formazione di Battiato

Franco Battiato, al secolo Francesco, è un nome che risuona ancora con forza nel panorama musicale italiano e internazionale. Nato il 23 marzo 1945 a Catania, il Maestro ha intrapreso un lungo percorso di crescita personale e artistica. Dopo aver conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado, Battiato si è dedicato completamente alla sua passione: la musica. Tuttavia, il suo rapporto con il mondo accademico non si è fermato lì.

La laurea ad honorem di Franco Battiato

Nel 2008, l’Università di Catania ha conferito a Battiato la laurea ad honoris causa in Filologia moderna, un riconoscimento significativo che sottolinea l’importanza e la profondità del suo contributo al mondo della cultura. Tuttavia, questa proposta era già stata avanzata nel 2005 dal preside della facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Catania, il professor Nicolò Mineo, che aveva intuito il valore culturale dell’opera di Battiato.

La controversia sul riconoscimento

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Nonostante l’Università avesse avviato l’iter per conferire la laurea honoris causa a Battiato, ci fu una contestazione da parte di un rappresentante degli studenti, Giacomo Bellavia. Il motivo della contestazione era legato a una dichiarazione di Battiato, secondo la quale l’artista avrebbe abbandonato Catania in caso di vittoria del sindaco uscente Scapagnini. Nonostante la polemica, l’Università riformulò la proposta di assegnazione e conferì a Battiato la laurea honoris causa in Filologia moderna nel 2008.

Il poliglottismo di Battiato

Oltre alla laurea honoris causa, un altro aspetto significativo del background culturale di Battiato è la sua competenza linguistica. Il cantautore catanese era noto per la sua versatilità linguistica, che si rifletteva nelle sue opere.

Battiato ha utilizzato diverse lingue nelle sue canzoni, tra cui l’arabo in brani come “L’Ombra della luce” e “Zai Saman”, l’inglese in canzoni come “Up patriots to arms” e “No time no space”, il francese in “J’entends siffler le train”, il tedesco in “Alexanderplatz”, il portoghese, lo spagnolo e anche il latino e il greco. Questa competenza linguistica ha arricchito il suo percorso artistico, conferendo una dimensione internazionale alle sue opere.

La visione della morte di Franco Battiato

Il pensiero di Battiato sulla morte è un altro aspetto fondamentale della sua opera. Secondo molti, la sua visione della morte è più facilmente percepibile nei versi delle sue canzoni. Una delle canzoni più emblematiche in questo senso è “Torneremo ancora”, l’ultimo brano del cantante e compositore catanese, realizzato con la Royal Philarmonic Orchestra di Londra e pubblicato nel 2019.