Con l’inverno aumentano i rischi di muffe e cattivi odori in casa: il fisico Vincenzo Schettini spiega come asciugare il bucato in modo sano, rapido e profumato.

Con l’arrivo della stagione invernale, il problema di far asciugare in modo efficace i panni stesi in casa si fa sempre più pressante, soprattutto quando le giornate soleggiate sono rare e il clima è umido e freddo. Il professor Vincenzo Schettini, noto divulgatore scientifico e docente di fisica presso l’IISS Luigi dell’Erba di Castellana Grotte, torna a offrire spiegazioni e consigli pratici per risolvere questo inconveniente domestico, frutto di un fenomeno fisico spesso sottovalutato ma decisivo per la qualità del bucato.

L’umidità e le cause dei panni umidi e maleodoranti in casa

Come spiega Schettini, autore di diversi libri di successo e volto noto della televisione italiana grazie al programma La fisica dell’amore su Rai 2, «quando si stendono i panni ancora umidi, l’acqua intrappolata nelle fibre comincia lentamente a evaporare, rilasciando nell’aria una notevole quantità di vapore acqueo». Questo processo, seppur naturale, trasforma l’ambiente domestico in una sorta di camera di umidità. L’aumento dell’umidità relativa provoca la formazione di condensa su vetri e pareti, creando un microclima favorevole allo sviluppo di muffe e funghi microscopici.

Questi microrganismi, oltre a causare macchie scure e cattivi odori sui tessuti, rappresentano un rischio per la salute respiratoria. Le spore delle muffe sono infatti tra i principali allergeni domestici e possono scatenare irritazioni, starnuti e fastidi a chi soffre di asma o allergie. «L’umidità persistente non solo peggiora la qualità dell’aria, ma danneggia anche materiali e rivestimenti, causando il degrado di intonaci e pitture e compromettendo la freschezza dei tessuti», sottolinea il docente, ricordando come un ambiente poco ventilato e freddo aggravi il problema.

panni asciutti inverno
La fisica a servizio del bucato – Amalfinotizie.it

Il problema principale, secondo Schettini, è l’energia termica necessaria per trasformare l’acqua nelle fibre in vapore. «Gli indumenti umidi hanno bisogno di assorbire calore dall’aria circostante o dalla luce solare per asciugarsi. Se l’ambiente è caldo ma non troppo umido, l’evaporazione procede efficacemente. Al contrario, un’atmosfera satura di umidità rallenta drasticamente il processo, lasciando i panni umidi anche dopo molte ore».

Il professore evidenzia quindi che non basta stendere i panni in casa per risolvere il problema: è fondamentale gestire le condizioni ambientali. L’aria stagnante e carica di vapore ostacola l’asciugatura, rendendo il bucato spesso maleodorante e poco fresco. In inverno, naturalmente, il problema si evidenzia maggiormente, viste le temperature basse e la maggiore umidità presente in casa e dovuta al riscaldamento.

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