Tutti abbiamo a che fare con qualche problema relativo alla posta elettronica. Infatti ormai utilizziamo le e-mail tutti i giorni per comunicare, ma a volte ci possiamo trovare di fronte a qualche inconveniente, dettato per esempio dall’arrivo di messaggi che non hanno un’effettiva utilità. Ci riferiamo allo spam o più in particolare a tutte quelle e-mail pubblicitarie che intasano la casella di posta elettronica.
Come fare a non ricevere troppe e-mail che si rivelano totalmente inutili e che finiscono per accumularsi nella nostra casella e-mail? C’è un’idea innovativa proposta da una start up che si chiama Gated che appare interessante.
In che cosa consiste la proposta di Gated contro le e-mail inutili
A volte è facile che le aziende reperiscano sul web il nostro indirizzo e-mail, per invadere la casella di posta elettronica con messaggi che non desideriamo. Soprattutto per chi sfrutta le e-mail per contatti lavorativi non è facile liberarsi da questo problema e il tutto si può rivelare anche piuttosto problematico.
Adesso la start up Gated ha proposto un’idea innovativa, che è semplice ma allo stesso tempo “piuttosto rivoluzionaria”. Si tratta di un meccanismo molto facile: chi non rientra tra i nostri contatti, se prima vuole aggiungere la nostra e-mail per spedirci un messaggio, dovrebbe effettuare una donazione ad un’organizzazione benefica che saremmo noi stessi a scegliere.
Il costo andrebbe, secondo il progetto della start up di cui stiamo parlando, da 2 dollari per ogni e-mail. Di questo costo l’organizzazione benefica riceverebbe il 70%.
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L’idea contro le e-mail inutili potrebbe essere utilizzata?
Ancora siamo soltanto a livello di proposta, ma la start up che ha studiato questo metodo all’avanguardia vuole proseguire in maniera molto determinata perché questa idea diventi realtà.
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Quindi, se la proposta venisse veramente accettata e si diffondesse, sarebbe davvero importante, perché non solo ci libereremmo dalle e-mail che non servono a nulla, ma allo stesso tempo potremmo sfruttare l’occasione per aiutare qualche ente no profit.
