Per due giorni di fila, da Sud a Nord, passando per la città capoluogo che ospiterà l’arrivo della quinta tappa, diversi comuni vedranno sfrecciare la carovana rosa. Tra questi anche la Costiera Amalfitana dove il Giro transiterà giovedì 11 maggio in occasione della sesta tappa: la Napoli – Napoli che si correrà su una distanza di 156 chilometri.
La carovana rosa attraverserà i comuni di Tramonti, Ravello, Atrani, Amalfi, Conca dei Marini, Furore, Praiano e Positano, prima di affrontare le sinuosità della penisola Sorrentina. Due saranno le salite: quella del Valico di Chiunzi, che da Angri porta fin su a Tramonti, e quella dei Colli di Sant’Agata, poco oltre Positano.
Le tappe che toccheranno la provincia anche stavolta offriranno sensazioni uniche e considerata l’attenzione dei media internazionali rappresenteranno una importante vetrina per Salerno, il litorale a Sud e la Costiera Amalfitana che sta vivendo un momento magico sotto il profilo degli afflussi turistici. Insomma tra produzioni cinematografiche e passaggio del Giro d’Italia la Divina si ritaglia un ruolo da protagonista anche per il 2023.
Era dal 2013 che la Costiera Amalfitana non veniva toccata da una tappa del Giro d’Italia. Esattamente da quel 6 maggio quando si corse la terza tappa Sorrento – Ascea che attraversò i Monti Lattari e le costiere sorrentina e amalfitana, per poi proseguire verso il golfo di Salerno e Paestum, con tappa finale nel Cilento. Prima ancora, nel 2009, la Campania occupò la scena per intero, con magnifici paesaggi peraltro, per la terzultima frazione di quel Giro d’Italia. In quell’occasione si corse la 19esima tappa da Avellino a Ercolano (Vesuvio). E la carovana rosa transitò dalla Costiera (foto di copertina e in basso – riproduzione vietata, foto coperte da copyright).
Lo spettacolo vero e di grande suggestione della costiera amalfitana iniziò da Vietri Sul Mare. Sulla statale 163, sinuosa e tormentata ma dalla straordinaria suggestione, sfrecciò la carovana rosa attraversando i centri di Cetara, Maiori, Minori, Amalfi, Praiano e Positano.
Ma il ritorno del Giro d’Italia in Costiera riporta alla memoria una figura leggendaria come quella di Marco Pantani protagonista di una rovinosa caduta nel tratto tra il Valico di Chiunzi e Campinola. Era il maggio del 1997: doveva essere l’anno della resurrezione per il Pirata ma non fu così. Quel Giro per lui finì tre chilometri dopo il Valico di Chiunzi, lungo quella che venne definita una «tormentata discesa che piomba a Maiori».
Erano le 16 e 11 minuti del 24 maggio 1997 quando un gatto bianco tagliò d’improvviso la strada ai corridori tra i quali era in corsa il campione romagnolo. Pantani andò a sbattere contro il muretto a sinistra che delimita la carreggiata riportando abrasioni e contusioni. Proseguì, il Pirata, a rilento. Proseguì aiutato dai suoi compagni. E appena giunto a Cava de’Tirreni (lì era l’arrivo di quell’ottava tappa partita in mattinata da Mondragone) ricorse alle cure dei sanitari. La prognosi dei medici dell’ospedale di Santa Maria dell’Olmo, in cui si evidenziava una lesione muscolare di un centimetro nel terzo inferiore della fascia lata della gamba sinistra, fu una pugnalata.