Don Fabrizio Corbera, principe di Salina è il protagonista del film Il Gattopardo. Scopriamo la storia vera.
Don Fabrizio Corbera, principe di Salina, emerge come figura centrale nel romanzo “Il Gattopardo“. Rappresentante di una classe sociale in declino, il suo personaggio evoca sensazioni di disillusione e impotenza di fronte ai mutamenti storici. La sua inabilità di integrarsi nella società contemporanea, nonostante una notevole forza d’animo e un’intellettuale superiorità, sottolinea il contrasto tra le antiche tradizioni e le nuove aspettative sociali e politiche.
Sebbene il personaggio di Don Fabrizio possa sembrare totalmente frutto della fantasia, esso trae ispirazione dalla figura storica di Giulio Fabrizio Tomasi. Ciò nonostante, è importante sottolineare che le similitudini tra i due si limitano a pochi dettagli: nome, statura, capelli biondastri e una passione per l’astronomia. Tomasi, al contrario del suo omonimo letterario, rimase distante dalla vita politica del suo tempo. La sua mancata predisposizione verso gli affari ereditari ha avviato una lunga disputa tra i suoi discendenti, culminata nella dispersione del patrimonio dei Lampedusa.
Il romanzo ritrae la passione di Don Fabrizio per l’astronomia come un elemento epico. Nella realtà, tale passione rappresentava per Tomasi un’attività dilettantistica, una via di fuga dalla tumultuosa realtà politica e sociale del suo tempo. Sebbene le sue osservazioni astronomiche siano note, non hanno mai portato alla scoperta di nuovi corpi celesti.
Lampedusa, autore de Il Gattopardo, ha riconosciuto le differenze tra il suo personaggio e il vero Tomasi. Infatti, Don Fabrizio sembra incarnare in molti aspetti l’autore stesso più che il suo antenato storico. Entrambi vissuti in periodi di transizione, Lampedusa si rifugiava nella scrittura, mentre Tomasi nell’astronomia. Pur evitando la vita politica, Lampedusa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura italiana attraverso il suo romanzo.
“Il Gattopardo” è un’opera che esplora profondamente l’evoluzione sociale e culturale della Sicilia. Pur essendo moderno, il romanzo evita i cliché narrativi veristi, simbolisti e decadentisti. L’opera rappresenta un perfetto equilibrio tra la tradizione siciliana e le influenze letterarie europee. L’identità insulare dell’autore emerge chiaramente, contrapposta all’ambiente italiano più ampio.
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