I ricercatori di Stoccarda sono riusciti a mettere a punto quello che si può considerare una vera e propria unione di robotica e biologia, per capirne di più su alcune funzioni tipiche degli organismi viventi. Per esempio sarebbe molto importante riuscire a scoprire tutti i dettagli che hanno a che fare con la deambulazione, un’operazione molto complessa.
La maggior parte degli esseri viventi mette in atto azioni di deambulazione basate su calcoli estremamente precisi. Ma è difficile riuscire a scoprire tutte le caratteristiche più importanti. Ecco perché alcune invenzioni potrebbero rivelarsi molto utili a questo scopo.
Inventato il cane robot che impara a camminare
Utilizzando un particolare algoritmo, gli studiosi sono riusciti a mettere a punto un cane robot. Si tratta di un congegno molto particolare, che ricorda in tutto e per tutto le sembianze di un animale a quattro zampe e che è il frutto dell’ingegneria meccanica più all’avanguardia.
L’obiettivo è stato quello di riuscire a capire come gli animali, già appena nati, comincino ad imparare a camminare in maniera molto particolare e specifica. Infatti gli scienziati hanno fatto ricorso ad un algoritmo che ricalca in tutto e per tutto il meccanismo dei neuroni del midollo spinale.
In ambito biologico tutto ciò viene realizzato a partire da delle contrazioni muscolari che vengono attivate dagli input che partono dal cervello.
Nel caso del cane robot è stato utilizzato un modello di midollo spinale artificiale, che è stato impiantato nella testa. In questo modo il robot è riuscito ad imparare a camminare attraverso gli input ricevuti.
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Che cosa hanno scoperto i ricercatori con il cane robot
La novità di questa ricerca è stata rappresentata dall’aver ottimizzato la deambulazione dell’animale robot attraverso un modello di autoapprendimento basato sugli errori compiuti. In altre parole si è trattato di fare in modo che l’animale artificiale riuscisse ad imparare dagli errori compiuti nell’atto di camminare.
L’algoritmo implementato dagli scienziati ha fatto in modo che il cane robot avesse consapevolezza degli errori compiuti e tendesse così a non ripeterli più.
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I ricercatori sono rimasti molto entusiasti dei risultati che hanno ottenuto, affermando che questa è soltanto una delle potenzialità che potremmo avere per il futuro, mixando insieme robotica e biologia, per riuscire a comprendere esattamente come avvengono le azioni umane.
Tutto ciò potrebbe riservare anche delle ottime opportunità anche nel mettere a punto nuovi trattamenti terapeutici.