Si fermano i trasporti della Campania e anche della Costa d’Amalfi lunedì 1 giugno 2021 per uno sciopero della durata di 24 ore.
“Si comunica che in adesione all’agitazione sindacale indetta dalle Segreterie Regionali di FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI, FAISACISAL e UGLT è stata proclamata per Martedi 01 giugno 2021 un’azione di sciopero della durata di 24 (ventiquattro) ore, dalle ore 00.00 alle ore 24.00, di tutti i lavoratori del trasporto pubblico locale e pertanto non sarà possibile garantire il regolare svolgimento dei servizi di linea. Ai sensi della Legge 146/90, verranno effettuate le corse con orari di partenza ed arrivo ai capilinea rientranti nelle fasce di garanzia, ossia dalle ore 6,00 alle ore 9,00 e dalle ore 13,00 alle ore 16,00” – questo l’annuncio apparso sul sito web della Sita Sud.
Come detto anche gli autisti di Sita Sud che servono le tratte della Costiera Amalfitana aderiranno allo sciopero.
“Il Governo, le Regioni e l’Anci in rappresentanza dei Comuni e Upi delle Province hanno avviato la discussione sul trasporto pubblico locale in vista della riapertura delle scuole a settembre. Sicuramente è una scelta giusta e tempestiva in quanto la stiamo chiedendo da aprile 2020. Riteniamo però che escludere i rappresentanti dei lavoratori dal confronto sia un errore. Governo, Regioni ed enti locali devono sapere che, nonostante alle aziende siano arrivati i previsti contributi pubblici economici, gli autoferrotranvieri aspettano il rinnovo del contratto, scaduto il 31 dicembre 2017. Tale situazione è inaccettabile oltre che ingiustificabile.
“Autoferrotranvieri e internavigatori – concludono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna – rivendicano legittimamente il diritto al rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre tre anni, chiedendo di sanare criticità come quelle dei titoli abilitativi, del basso salario e della salute e sicurezza sul lavoro. Questa situazione dimostra che non è più rinviabile una riforma del settore, che favorisca le aggregazioni delle oltre 900 aziende esistenti per uno sviluppo del settore che elimini diseconomie, inefficienze, sprechi, oltre che una bassa qualità del servizio”.