Adolf Hitler è una delle figure storiche che nonostante sia morto molti anni fa, fa discutere ancora oggi. Parliamo infatti di un politico austriaco naturalizzato tedesco, successivamente un cancelliere del Reich e infine il Fuhrer della Germania. La storia narra della sua morte avvenuta prima con il cianuro, poi con un colpo di pistola in testa, ma qualcuno sostiene che da quel bunker sia riuscito a fuggire. Ma quale sarà la verità?
Come è morto Adolf Hitler?
La storia narra che Adolf Hitler si sia tolto la vita con un colpo di pistola, ma le prime ricostruzioni dicevano tutt’altro. Facciamo un passo alla volta. Verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, Adolf Hitler si era rifugiato in un bunker a Berlino. Quando aveva capito che la Germania stava per perdere la guerra, si dice che avesse ingerito una capsula di cianuro, morendo ovviamente nel giro di pochi istanti.
Poi con il tempo la versione cambia e pare che il Fuhrer si sia tolto la vita con un colpo di pistola alla testa. Oggi però, ci sono delle teorie e qualcuno ammette che ci siano delle prove, che in realtà Adolf Hitler sarebbe scappato dal bunker e sarebbe morto veramente all’età di 95 anni in Brasile. Ma vediamone i dettagli.
Adolf Hitler è morto in Brasile? Le nuove teorie
Gli studiosi non hanno mai smesso di studiare la storia soprattutto quella che riguarda alcuni dei personaggi più influenti. Infatti, una studentessa avrebbe avanzato l’ipotesi che il Fuhrer Adolf Hitler non si sarebbe mai tolto la vita nel suo bunker di Berlino. Sarebbe riuscito a scappare e raggiungere il Brasile. Tutto il mondo sapeva che era morto, ma la realtà sembrerebbe diversa.
Secondo questa studentessa Hitler avrebbe lasciato il suo nascondiglio e sarebbe morto con cause naturali, all’eta di 95 anni nel 1984. La sua dipartita sarebbe avvenuta in un confine tra il Brasile e la Bolivia. Prima di giungere qui però, si pensa che si sia recato i Paraguay e Argentina alla ricerca di un tesoro nascosto. Un tesoro dettato da una mamma fornitogli da alcuni suoi alleati.
Una volta giunto in Brasile avrebbe cambiato nome e avrebbe vissuto in incognito tra la popolazione. Addirittura, si sarebbe persino fidanzato con una donna del posto, quindi di colore, per depistare ulteriormente i sospetti. A prova di tutto ciò non c’è solo una foto con la sua fidanzata, ma anche una suora che lo avrebbe riconosciuto in un ospedale negli anni Ottanta.
Infine, a confermare questa tesi ci sarebbe il test del DNA effettuato sul cranio rinvenuto fuori dal bunker. Non apparterrebbe nemmeno ad un uomo, ma ad una donna. Quale sia la verità non è ancora chiaro.