In America Harriet Tubman è considerata una vera eroina dal popolo afroamericano e da tutti coloro che hanno combattuto la schiavitù. Il film “Harriet” uscito nel 2019, con un costo di 17 milioni di dollari, ha incassato poi 43 milioni di dollari. Non è stato un record, ma a bloccare la sua ascesa, secondo la critica, è stata per colpa della pandemia. Infatti, nel 2020, c’è stata la chiusura delle sale cinematografiche.
Il film “Harriet”, schiava ribelle
Purtroppo notiamo che non ha avuto nemmeno un grande apprezzamento dal pubblico, dove ritroviamo appena 2.5 stellette. A non piacere molto è stata l’attrice, ma è vero che si parla poi di un film storico drammatico che è una tipologia di “genere” che non piace a tutti.
Vediamo di cosa parla. Harriet è tratta dalla vera storia di Harriet Tubman, vissuta nel 1800. Una schiava che ha deciso di provare la libertà, fuggendo dal luogo dove era nata, venduta e lavorava. Una scelta rischiosa poiché, gli schiavi che provavano a fuggire dai loro padroni, una volta catturati, venivano linciati in un modo atroce, fino alla morte. Il loro cadavere veniva poi esposto per diversi giorni. Un monito per chiunque avesse la “malsana” idea di provare a fuggire.
Come detto la trama è ispirata totalmente alla vita vera di Harriet Tubman, ma ci sono delle correzioni ed adattamenti cinematografici. Il tutto per rendere scorrevole il film che poi risulta eccessivamente pesante. Lo si dovrebbe vedere solo per omaggio all’eroina che è realmente vissuta ed ha svolto un’impresa titanica.
La storia vera di Harriet Tubman
Presentiamo la vita di Harriet Tubman, che era conosciuta con il nome di Minty, ribattezzata poi la Mosè degli schiavi. Nata nel 1822 e morta poi nel 1913. La sua bisnonna venne trasportata negli Stati Uniti su una nave di schiavi. Rapita dall’Africa. La madre di Harriet Tubman era mulatta, non si sa chi fosse il nonno, sicuramente uno dei “bianchi” della magione in cui lei era la cuoca.
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Venne venduta a 6 anni per fare da tata ad un bambino di pochi anni di differenza. In seguito venne destinata alle piantagioni. Un giorno subì un incidente con trauma cranico. Questo problema iniziò a dargli delle visioni che lei pensava gli fossero inviate da Dio.
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Nel 1949, quando rischiava di essere nuovamente venduta, decise di fuggire. Si stima che nel suo viaggio di “liberazione” ha portato con sé circa 100 schiavi. Harriet Tubman divenne un’attivista per la libertà e l’abolizione della schiavitù. Infine fu una delle suffragette più attive per il diritto delle donne.