Prosegue ancora la vicenda giudiziaria che vede protagonista la Grotta dell’Annunziata, a Maiori.
Il Comune ha dato, infatti, mandato, con la determina 123 del 23.08, ad un legale, il salernitano Lorenzo Lentini, di fornire all’ente assistenza legale nel procedimento amministrativo che si sta dibattendo dinnanzi al Tar della Campania. Appena due settimane fa, Palazzo Mezzacapo si era costituito in giudizio.
Un iter, quest’ultimo, avviato dopo che la società gestrice della grotta aveva proposto ricorso contro la determinazione del Responsabile dell’Area Tecnica Urbanistica e Demanio Marittimo con la quale si dichiarava decaduta la concessione demaniale in essere, accertata a sua volta con altri provvedimenti.
La società Boat Service aveva proposto ricorso al Tar per il divieto di prosecuzione dell’attività imposto dalla determina dello scorso aprile. La questione interessava, nello specifico, il parcheggio che attiene l’area presso la Grotta dell’Annunziata a Minori. La responsabile agli affari generali dell’ufficio del comune, Marzia Ruocco, aveva accertato che il perimetro, interessato dalla richiesta di condono edilizio, non era mai stato autorizzato sotto i profili edilizio, urbanistico, paesaggistico ed ambientale.
Lo scorso 19 maggio, la determina del Municipio aveva, infatti, stabilito la decadenza dalla concessione demaniale e il conseguente divieto di prosecuzione di esercizio dell’attività di parcheggio di autoveicoli, ma anche di deposito e manutenzione di natanti. Inoltre era stato intimato lo sgombero della parte dell’area della Grotta dell’Annunziata ricadente nel territorio comunale di Maiori.
Con analogo provvedimento lo sgombero era stato disposto anche nella parte della grotta ricadente nella fascia territoriale dell’Antica Rheginna Minor.
Stando a quanto emerso dalla consultazione della documentazione, l’attività di parcheggio e rimessa risultava in un primo momento autorizzata con un’apposita licenza risalente all’aprile del 1995, rilasciata dall’allora Sindaco di Minori, e valida fino al settembre dello stesso anno.
Il medesimo protocollo è stato seguito anche due anni più tardi. In seguito, l’attività è proseguita sulla base di dichiarazioni annuali, effettuate dalla parte privata interessata ed inoltrate al Comune di Minori, con cui il titolare della licenza del 1997 per l’esercizio dell’attività stagionale di parcheggio dichiarava di voler proseguire l’attività anche per le annualità che vanno dal 1998 al 2015.
La Scia successiva è stata, poi, dichiarata invalida per l’assenza di un titolo a monte, in quanto segnalava un subentro nell’esercizio di un’attività condotta sulla base di un titolo decaduto di diritto.
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