Prenderanno il via domenica 4 Febbraio gli appuntamenti del 50° Gran Carnevale Maiorese.
Si inizierà alle 10, con l’inaugurazione della mostra “Passione senza tempo” sul lungomare Amendola.
A partire dalle 10:30, invece, al Palazzo della Meraviglia, la “Willy Wonka experience” a cura di Ma Dove Vivono i Cartoni?
Sarà un percorso itinerante ispirato al più famoso cioccolatiere della storia delle fiabe. I partecipanti, infatti, incontreranno i personaggi del film ispirato dal romanzo di Roald Dahl e attraverso una serie di prove e indovinelli si dovranno guadagnare l’accesso alla fabbrica di cioccolato.
Ogni bambino partecipante riceverà la sua barretta di cioccolato Wonka per cercare il golden ticket e vivere una straordinaria e interattiva avventura. Una volta giunti in fabbrica i “fortunati” possessori del ticket accompagnati dagli Umpa Lumpa, potranno scoprire i segreti del cioccolato ed assistere al Wonka Show
La partecipazione è gratuita previa prenotazione con scelta della fascia oraria preferita al link: https://www.eventbrite.it/o/comune-di-maiori-39016203923.
Tre saranno invece le sfilate dei carri allegorici (l’11, il 13 ed il 18 Febbraio, qui tutti i dettagli sul programma e sugli orari), ai quali quest’anno si unirà anche un’opera realizzata da un gruppo della vicina Tramonti.
Il carro, non in concorso, prenderà parte all’evento in cui spiccano i balletti e le opere realizzate dai maestri cartapestai di Maiori che si sono ispirati al tema delle «Radici» come elemento distintivo del Belpaese.
Il Gran Carnevale di Maiori, in occasione della sua 50esima edizione, racconterà, infatti, l’Italia attraverso la cartapesta. In linea con l’anno delle radici italiane promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Saranno cinque le monumentali opere che sfileranno sul lungomare della cittadina della Costiera Amalfitana e tutte dedicate al Made in Italy: dall’omaggio a Galileo Galilei e alle tradizioni gastronomiche, passando per il Grand Tour e i monumenti simbolo del Bel Paese, fino ad arrivare al Pinocchio di Collodi e al mito di Enzo Ferrari e delle “rosse”