La notizia della morte del professore Giuseppe Liuccio si è sparsa a macchia d’olio tra la Costiera Amalfitana ed il Cilento a partire dal pomeriggio di ieri, quando è stata data la notizia della sua dipartita a Roma all’età di 89 anni.
Cilentano di origine ed Amalfitano di adozione, il prof Liuccio ha formato generazioni di amalfitani iscritti al Liceo Classico “Matteo Camera”. Giornalista, uomo di cultura e vincitore di vari premi letterari, Liuccio è stato Presidente dell’Azienda di Soggiorno e Turismo ad Amalfi nel anni Sessanti e di Maiori negli anni Novanta.
Fu Liuccio a portare Salvatore Quasimodo ad Amalfi e fu ideatore del Gusta Minori. Ha ricevuto il Premio della Cultura nel 2004 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana.
Tantissimi i messaggi di lutto da parte delle istituzioni e dei tanti allievi ed amici del professore Liuccio. I funerali questo pomeriggio alle 17.30 alla basilica Paleocristiana di Capaccio Paestum.
Ravello. Il sindaco Vuilleumier: “Cultura in lutto per la scomparsa di Giuseppe Liuccio”
“Un amico di Ravello, un figlio di questa terra, un alfiere della cultura e dell’arte. L’improvvisa scomparsa del professore Giuseppe Liuccio lascia sgomenti tutti coloro che, negli anni, hanno avuto la fortuna di apprezzarne le doti di docente, poeta, scrittore e giornalista. Di primissimo piano anche la sua instancabile attività ai vertici delle Aziende di Soggiorno e Turismo di Amalfi e di Maiori. Senza dimenticare il suo ruolo di consigliere di indirizzo della Fondazione Ravello, da me fortemente voluto, e per il quale si distinse per il suo apporto di idee e di proposte volte alla celebrazione delle bellezze di Ravello. Cavaliere della Repubblica Italiana, Liuccio fu anche l’artefice indiscusso di ripetuti soggiorni in costiera del premio Nobel per la Letteratura, Salvatore Quasimodo”.
Il messaggio del sindaco di Minori Andrea Reale
Caro Prof. Giuseppe Liuccio, sono confuso, stordito, incredulo. Immagini mi affollano la mente, ricordi, conversazioni, telefonate, lunghe ore a parlare di progetti, di idee, di politica ed eventi. Sarei rimasto ore ad ascoltarvi. Quel dotto argomentare mentre vi brillavano gli occhi come a un bambino, mentre si parlava di Quasimodo morto tra le vostre braccia, di Trentinara, il paese di nascita ed oasi dove rifugiarsi dopo tanto tempo trascorso a Roma, o ancora di Amalfi, città di adozione che vi ha visto muovere i primi passi da docente del Liceo e da militante politico.
Ricordo le intuizioni lungimiranti come il Premio di Letteratura Enogastronomica, i testi dettati davanti a un bar a Salerno, e ricordo il vostro orgoglio più grande: l’incontro dei premi Nobel ad Amalfi.
Se Minori è città del gusto il merito è vostro, e la cittadinanza onoraria nell’agosto 2016 fu una conseguenza naturale. Ricordo la frase “da oggi sono cittadino minorese”: un onore per la nostra città. E fino a quando le forze ve l’hanno consentito siete tornato qui, perché qui vi sentivate a casa. Professore, voi siete stato un po’ come Masaniello, un capopopolo con il fuoco della passione politica che vi ardeva dentro. E l’animo di Masaniello non muore mai, non può morire, perché “nasce e mmore ogni juorno int’ ‘o core”.
Siete stato, siete e sarete sempre nel nostro cuore. Ciao Professore.