Questa sera, giovedì 4 agosto, Canale 5 trasmetterà un film dal titolo Giù le mani dalle nostre figlie, diretto da Key Cannon.

Il titolo originale del film che appartiene al genere commedia è Blockers e ha una durata di circa 102 minuti.

I protagonisti principali sono interpretati da John Cena, Leslie Mann, Ike Barinholtz, nei panni dei genitori, e Geraldine Viswanathan, Gideon Adlon e Kathryn Newton nel ruolo delle figlie.

Giù le mani dalle nostre figlie: la trama

In prossimità del ballo scolastico di fine anno tre ragazze adolescenti, Julie, Kayla e Sam, si scambiano la promessa di perdere la verginità durante l’atteso evento.

I genitori, però scoprono la cosa attraverso una serie di messaggini e faranno di tutto per impedire che avvenga. Mitchell, Hunter e Lisa uniranno le loro forze cercando di impedire che le loro figlie mantengano la promessa che si sono fatte.

I tre genitori sono molto diversi tra loro: Mitchell è un atleta e un papà molto estroso. Insieme alla moglie Marcie, cerca di mantenere Kayla sulla retta via.

Hunter, invece, dopo un divorzio difficile continua a entrare e uscire dalla vita di sua figlia Sam. Lisa, infine, è una madre single che ha un rapporto amichevole con Julie, con la quale condivide ogni cosa.

Pur essendo animati da buoni presupposti, i tre si troveranno coinvolti in gare bizzarre, inseguimenti in auto e quant’altro.

Si renderanno così conto di quanto le loro bambine siano cresciute e di come siano diventate delle giovani donne molto intelligenti e risolute.

Giù le mani dalle nostre figlie è ispirato a una storia vera?

Il film diretto da Kay Cannon non è ispirato una storia vera ma trae spunto da commedie quali American Pie o Porchy’s proponendone la versione femminile.

La regista ha dichiarato che nella prima sceneggiatura era previsto che i protagonisti della storia fossero tre padri. Sostituire uno di loro con una madre ha significato dare un’impronta femminile alla storia.

Ha poi aggiunto dibaver diretto un film in cui sua figlia, pur essendo ancora piccola, un giorno potrà rispecchiarsi.

Kay Cannon ha affermato che nel film ha voluto evidenziare il comportamento di tre giovani donne che sono in grado di gestire la propria sessualità.

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Generalmente il cinema ci propone la prima volta secondo un’ottica maschile considerando le donne come un oggetto di conquista.

Spesso, però, ci si dimentica che anche loro vengono coinvolte in quella tempesta ormonale che le porta a desiderare di vivere la loro prima volta.

Ovviamente per i genitori tutto questo diventa motivo di preoccupazione come ogni cambiamento che interessa la vita di un figlio.

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La più grande preoccupazione non riguarda tanto il fatto che le figlie facciano sesso quanto che siano cresciute. Nasce così il timore di perdere il controllo su di loro.

La regista ha poi concluso dicendo che in tutto questo bisogna tener conto del fatto che genitori e figlie appartengono a due generazioni diverse. Ne scaturisce dunque una visione differente su tutto ciò che riguarda la sessualità.

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