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Amalfi: il giallo dello squalo e della turista scomparsa nel nulla. Cosa accadde nel 1951

Per alcuni giorni la storia che vi andiamo a raccontare, tenne col fiato sospeso centinaia di presone. In Costiera, e non solo, per un po’ fu un vero giallo la notizia di uno squalo nelle acque di Amalfi e di una turista svanita nel nulla.

Con l’amica che raccontava che il suo corpo era stato ingoiato da un enorme pescecane. Ma alla fine non sarà così. Scopriamo l’arcano. Protagonista di questa storia fu una certa Anna Wurm. Siamo nel settembre del 1951, e la donna, una 21enne originaria di Linz (Austria), è in vacanza con un’amica, tale  Ida Mayer di 25 anni.

Entrambe alloggiano a Sorrento e da nuotatrici esperte ed amanti del mare, non mancano di tuffarsi quotidianamente nelle splendide acque tra la Costiera Sorrentina e quella Amalfitana. Quel Venerdì 28 settembre le donne, alzatisi di buon mattino, si trasferiscono ad Amalfi per una gita.

Non bagnarsi nello specchio d’acqua ai piedi dello stradone sarebbe stato un reato. La Wurm ad ampie bracciate si gode il bagno ed è seguita a poca distanza dall’amica.

Ed è qui che si consuma la messa in scena. Stando alle cronache dell’epoca (il fatto finì persino su alcuni giornali nazionali che trattarono la vicenda per alcuni giorni) all’improvviso uno squalo avrebbe guastato l’idillio. Il pescecane ghermisce la più giovane delle turiste, soffocando sott’acqua il grido disperato d’aiuto di quest’ultima.

Ida Mayer sconvolta da quanto accaduto urla disperatamente in direzione di alcuni pescatori, che vista la considerevole distanza non comprendono quanto accaduto.

La 25enne nuota con tutta la forza che ha in corpo verso riva, e una volta raggiunti i più vicini pescatori, racconta il dramma appena consumatosi. Gli uomini si precipitano in mare aperto, senza trovare però alcuna traccia della malcapitata. Lo specchio d’acqua viene quindi perlustrato per diverse ore, fino al sopraggiungere della notte.

Colpita da un attacco di panico la Mayer viene riportata a Sorrento a bordo di un’auto. La polizia apre un’indagine, vista la presenza di alcuni elementi poco chiari. Dopo aver accuratamente controllato le acque da Amalfi sino a Napoli, senza trovare alcuna traccia né dello squalo né della Wurm, gli inquirenti tornano a Sorrento.

Quì però la polizia non trova l’unica persona che ha assistito direttamente all’accaduto, infatti la Mayer è tornata a Linz. Tante le domande che non hanno trovato risposta, la prima delle quali: come è possibile che l’attacco di uno squalo non abbia lasciato nessuna traccia?

Alcuni testimoni dell’epoca hanno raccontato che dopo alcune settimane, i genitori della vittima siano giunti ad Amalfi, per gettare una corona di fiori in mare e pregare in ricordo della figlia.

La vicenda non si conclude qui, anzi, come in ogni racconto che si rispetti, manca l’happy ending. Infatti si narra che a distanza di pochi anni Anna Wurm sia ricomparsa, addirittura negli Stati Uniti, dove si sarebbe sposata. Sorge ovvio un interrogativo, perchè mettere in scena tutto ciò?

La risposta è tanto semplice quanto commovente: per amore. Infatti sembra che i genitori non accettassero la relazione della propria figlia con un uomo americano, che sarebbe giunto in barca ad Amalfi, portando via con se la giovane turista, per poi sposarla.

Di volta in volta racconteremo vicende, aneddoti, episodi del passato e del presente, finiti nel dimenticatoio. Chiunque voglia raccontarci la propria storia può farlo scrivendo una e-mail a: storiedallacosta@hotmail.com

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